Il Deserto
I Tuareg (con la g dura, scritto anche Tuaregh)[3]
sono una popolazione
berbera africana che vive nomade nel Sahara (soprattutto
Mali e Niger ma anche in Algeria, Libia, Burkina Faso e perfino nel Ciad dove sono chiamati
Kinnin).
Ai Tuareg spetta il merito di aver introdotto l'utilizzo dei dromedari, animali resistenti, ideali per lunghi trasferimenti e utili fornitori di latte.
I Tuareg sono anche soprannominati "Uomini Blu", con riferimento alla tradizione degli uomini di coprirsi il capo ed il volto con un velo blu (la tagelmust), del cui colore rimangono alcune tracce sulla pelle.
I Tuareg portano un velo sulla testa di colore diverso secondo la casta da cui provengono: esso è indaco per i nobili e ricchi, nero per la gente comune e bianco per i servi e per gli schiavi. Gli uomini della comunità hanno imparato a mangiare e a bere senza togliersi la tagelmust (il velo). Il velo è d'obbligo solo per gli uomini, mentre per le donne è necessario un velo che copre solo la testa.
I Tuareg usano in abbondanza i cosmetici, a scopo terapeutico contro le malattie dell'apparato visivo, quali l'oftalmia.
I giovani, abitualmente, si rasano la testa, mentre gli adulti, maschi e femmine, portano i capelli lunghi e intrecciati. Gli uomini, tradizionalmente, fanno crescere la barba ma sono privi di baffi, le donne curano l'estetica della pelle usando belletti e ocra rossa a scopo protettivo.
Un'oasi in Oman
In geografia, un'oasi è un'area di vegetazione isolata in un deserto, che di solito circonda una sorgente o una simile fonte d'acqua naturale.
Nonostante costituisca lo sfruttamento di una risorsa già presente, ossia l'acqua e l'ambiente favorevole da essa creato, in realtà un'oasi non è mai di origine integralmente naturale. Per oasi infatti si intende tutto il complesso ecosistema formato da insediamento umano, palmeto, coltivazioni e spesso elaborati sistemi di captazione e gestione idrica. Si tratta quindi di un paesaggio colturale in cui le palme da dattero sono piantate e meticolosamente coltivate e dove si arriva a volte a controllare anche gli stessi sistemi dunari creando dune artificiali protettive. Pietro Laureano[1] dà questa definizione di oasi:
Per ottenere una varietà di prodotti vegetali, quali datteri, fichi, olive, pesche e albicocche, l'acqua disponibile deve essere utilizzata in modo accorto. La coltivazione avviene quindi in strati altimetrici, dei quali il primo e più importante è costituito dalle palme da datteri, piante a elevato sviluppo verticale che forniscono l'ombreggiatura per alberi più bassi come quelli da frutta. A loro volta questi possono fornire un ambiente adeguato alla coltivazione di verdure ed eventualmente, se le condizioni lo consentono, cereali. Questo sistema minimizza la dispersione idrica dovuta all'esposizione al sole diretto, e quindi consente un utilizzo efficiente dell'acqua disponibile.