William Turner

William Turner, autoritratto, olio su tela, 1798

Joseph Mallord William Turner (Londra, 23 aprile 1775Chelsea, 19 dicembre 1851) è stato un pittore e incisore inglese. Appartenente al movimento romantico, si può dire che il suo stile abbia posto le basi per la nascita dell'Impressionismo. Nonostante ai suoi tempi fosse visto come una figura controversa, attualmente è considerato l'artista che ha elevato l'arte della pittura paesaggistica ad un livello tale da poter competere con la maggiormente considerata pittura storica.[1] Anche se è diventato famoso per le sue opere ad olio, Turner è anche stato uno dei più grandi maestri britannici nella realizzazione di paesaggi all'acquerello. È conosciuto con il soprannome di Il pittore della luce.[2]

Biografia  

Turner nacque a Londra, a Maiden Lane nel Covent Garden nel 1775. Suo padre, William Gay Turner (27 gennaio 17387 agosto 1829), era un barbiere e fabbricante di parrucche.[3] La madre, Mary Marshall, con il passar del tempo diede sempre più evidenti segni di squilibrio mentale, forse in parte aggravato dalla morte precoce della sorella minore di Turner, Helen, avvenuta nel 1786. Morì nel 1804, dopo essere stata ricoverata in un manicomio a partire dal 1799.

Forse a causa dei problemi che questa situazione causava in famiglia, nel 1785 il giovane Turner venne mandato ad abitare dallo zio materno a Brentford, che all'epoca era una piccola cittadina ad ovest di Londra affacciata sulla riva del Tamigi. Fu lì che mostrò per la prima volta il suo interesse per la pittura. L'anno seguente andò a frequentare una scuola a Margate, un paese sulla costa nord-orientale del Kent. In quel periodo aveva già realizzato diversi disegni, che il padre aveva esposto nella vetrina del suo negozio.

Nel 1789 entrò alla Royal Academy of Arts, a soli quattordici anni di età[4] e l'anno seguente fu ammesso all'Accademia. Sir Joshua Reynolds, che all'epoca era il presidente della Royal Academy guidava la commissione che decise di ammetterlo. Nei primi tempi Turner mostrò un vivo interesse per l'architettura, ma l'architetto Thomas Hardwick gli consigliò di continuare a dedicarsi invece alla pittura. Si dedicò in particolare allo studio del paesaggio classico di Claude Lorrain e Nicolas Poussin, tenendo però l'attenzione anche sullo stile dell'epoca, in cui si tendeva a trasfigurare il dato reale in una visione più lirica e personale. Dopo un solo anno di studi, un suo acquerello fu scelto per l'esposizione estiva dell'Accademia. Nel 1796 espose il suo primo lavoro ad olio, Fishermen at Sea e da quel momento espose le proprie opere all'Accademia ogni anno per tutto il resto della sua vita. Del 1797 circa è La fornace da calce a Coalbrookdale, ora conservato allo Yale Center for British Art di New Haven, in cui immerge la fabbrica in un'atmosfera vagamente demoniaca, resa tale dai violenti contrasti di luce, che trasformano l'industria in un luogo che sprigiona un fascino inquietante. Da ragazzo strinse amicizia con l'acquarellista Thomas Girtin e ne pianse la prematura morte, dichiarandolo assai più capace di lui.
Turner viaggiò a lungo in Europa, visitando nel 1802 la Francia, dove studiò le opere esposte al Museo del Louvre di Parigi, e la Svizzera dove eseguì i primi paesaggi alpini. Visitò varie volte anche Venezia.

Un importante aiuto per il suo lavoro gli venne da Walter Fawkes, di Farnley Hall nei pressi di Otley nello Yorkshire, che diventò un suo intimo amico. Turner si era recato ad Otley una prima volta nel 1797, all'età di 22 anni, quando gli era stata affidata la realizzazione di alcuni acquerelli che ritraessero il paesaggio locale. Otley e i suoi dintorni gli piacquero a tal punto da volerci ritornare molte altre volte prima di morire. Si pensa che il tempestoso sfondo di Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi sia stato ispirato da una tempesta abbattutasi sui rilievi chiamati Le Chevin mentre l'artista si trovava a Farnley Hall.

Turner fu spesso ospite di George O'Brien Wyndham, terzo Conte di Egremont, a Petworth House nel West Sussex e lì dipinse scene tratte dai campi attorno alla residenza e della campagna del Sussex, tra cui una veduta del canale di Chichester, la cui realizzazione era stata promossa da Wyndham. Petworth House è presente in un buon numero dei suoi dipinti.

Con il passar del tempo Turner diventò via via più eccentrico. Aveva pochissimi amici e la persona che frequentava di più era suo padre, che visse con lui per trent'anni, aiutandolo anche nel suo studio come assistente. La morte del padre, nel 1829, fu per lui un colpo durissimo e come conseguenza finì anche per soffrire di periodi di depressione. Non si sposò mai, anche se mise al mondo due figlie con Sarah Danby, una nel 1801 e l'altra nel 1811.

Morì in casa della sua amante Sophia Caroline Booth Cheyne Walk, Chelsea, il 19 dicembre 1851. Per sua volontà fu sepolto nella Cattedrale di Saint Paul, dove tuttora riposa accanto a Sir Joshua Reynolds. La sua ultima esposizione alla Royal Academy era avvenuta nell'anno precedente.

L'architetto Philip Hardwick, amico di Turner e figlio del suo insegnante, Thomas Hardwick, si occupò di organizzare i funerali e, per avvisarli, scrisse a tutti coloro che lo conoscevano "I must inform you, we have lost him" (It. "Devo comunicarvi che l'abbiamo perso").

Lo stile  

Il talento di Turner fu apprezzato molto presto. La raggiunta indipendenza economica gli permise di dedicarsi liberamente al suo stile innovativo: le sue opere del periodo della maturità sono caratterizzate da un'ampia varietà cromatica e da una suggestiva tecnica di stesura del colore. Secondo quanto scritto da David Piper nella sua The Illustrated History of Art, i suoi ultimi lavori venivano definiti come "fantastici enigmi"[5] Tuttavia Turner era comunque pienamente riconosciuto come un artista di genio: il celebre critico d'arte inglese John Ruskin parlò di lui come dell'artista che più di ogni altro era capace di "rappresentare gli umori della natura in modo emozionante e sincero".[6]

Soggetti molto adatti a stimolare l'immaginazione di Turner si rivelarono i naufragi, gli incendi (come l'incendio del parlamento inglese del 1834, un avvenimento a cui Turner corse ad assistere di persona e che immortalò in una serie di schizzi ad acquerello), le catastrofi naturali e i fenomeni atmosferici come la luce del sole, le tempeste, la pioggia e la nebbia. Era affascinato dalla violenta forza del mare, come si può vedere in Mercanti di schiavi che gettano in mare i morti e i moribondi (1840).

Turner si servì di figure umane in molti dei suoi dipinti, da un lato per mostrare il suo amore per l'umanità (indicative le frequenti scene di persone che bevono, festeggiano o lavorano ritratte in primo piano), dall'altro per evidenziare la sua vulnerabilità e la sua volgarità al confronto con la suprema natura del mondo. Suprema sta ad indicare una natura che ispira soggezione, di una selvaggia grandiosità, un mondo naturale che l'uomo non può dominare, segno evidente del potere di Dio - un tema che vari artisti e poeti dell'epoca stavano affrontando.

La luce per Turner rappresentava l'emanazione dello spirito divino e questo è il motivo per cui nei suoi ultimi quadri trascurò di rappresentare oggetti solidi e i loro dettagli, concentrandosi sui giochi di luce riflessi dall'acqua e sullo splendore dei cieli e del fuoco. Anche se questi ultimi lavori potrebbero sembrare di tipo impressionista, facendo di lui un precursore della scuola francese, Turner stava sforzandosi di ricercare un modo di esprimere la spiritualità nel mondo piuttosto che limitarsi a fornire un'interpretazione artistica ai fenomeni ottici. ("Il sole è Dio" disse poco prima di morire).

Le sue prime opere restavano nel solco della tradizione paesaggistica inglese, ma già in Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi si intravede già l'enfasi che pone nel tratteggiare il potere distruttivo della natura. Il suo caratteristico stile pittorico, ottenuto fondendo la tecnica dell'acquerello con i colori ad olio, si rivelò estremamente adatto a rappresentare la luminosità, e il carattere mutevole ed effimero dei fenomeni atmosferici.[7]

Un celebre aneddoto su Turner, anche se in verità non ha effettivi riscontri nella realtà, racconta che, durante una tempesta in mare, era giunto a "legarsi all'albero maestro di una nave per provare in prima persona la drammatica esperienza"[8].

Negli ultimi anni usò colori ad olio in modo sempre più marcato, riuscendo ad evocare l'impressione della luce quasi pura servendosi di colori brillanti. Un primo esempio dello stile della maturità può essere osservato in Pioggia, vapore e velocità, dove gli oggetti rappresentati sono a stento riconoscibili. L'intensità del colore e l'interesse per le sfumature di luce non solo posero l'opera di Turner tra l'avanguardia della pittura inglese, ma ebbero anche un certa influenza sul movimento artistico francese; gli impressionisti, e in particolare Claude Monet studiarono attentamente le sue tecniche.

Alcuni hanno ipotizzato che la grande quantità di cenere presente nell'atmosfera nel 1816, detto anche l' Anno senza estate, creò dei tramonti particolarmente spettacolari e che questi possano essere stati fonte di ispirazione per alcune delle opere di Turner.

Nelle sue Note su Turner del marzo 1878 John Ruskin dice che anche uno dei sui primi patrocinatori, il dottor Thomas Monro, il medico di Bedlam, ebbe una significativa influenza sul suo stile.

 

 

 

 

Il giudizio di Monet  

Claude Monet rimase impressionato dalle qualità pittoriche di Turner, quando nel 1870 vide per la prima volta i suoi quadri durante un soggiorno a Londra. Nel suo stile infatti era riscontrabile un'anticipazione dei temi dell'impressionismo. Tuttavia dopo diversi anni Monet mutò giudizio, facendo una dichiarazione piuttosto ingenerosa:

 

« In passato ho amato molto Turner, oggi lo amo molto meno. Perché? Non ha disegnato abbastanza il colore e ne ha messo troppo; l'ho studiato bene. »

 

(Claude Monet (1918))

Il lascito  

Turner alla sua morte lasciò una piccola fortuna che, nelle sue intenzioni, doveva servire per aiutare quelli che chiamava gli "artisti in disgrazia". Parte di questa somma andò alla Royal Academy of Arts, che non la usa per quello scopo, anche se talvolta premia alcuni studenti con la Medaglia Turner. Lasciò la sua collezione di dipinti finiti allo stato britannico, pensando che sarebbe stata costruita un'apposita galleria d'arte per ospitarli. A causa della tirchieria del governo e del mancato accordo sul luogo in cui tale edificio sarebbe dovuto sorgere, neppure questo desiderio si avverò. Ventidue anni dopo la sua morte il parlamento promulgò una legge che permetteva che i suoi dipinti potessero essere prestati a musei che si trovavano fuori Londra: in questo modo iniziò un processo di dispersione delle opere che Turner voleva invece rimanessero radunate insieme. Nel 1910 la maggior parte del Lascito Turner, che comprende dipinti e disegni non completati fu ospitata nell'ala Duveen Turner della Tate Gallery. Nel 1987 è stata aperta una nuova ala del museo, la Clore Gallery, appositamente per ospitare il Lascito Turner, anche se alcuni dei dipinti più rappresentativi sono rimasti esposti alla National Gallery, contravvenendo alle disposizioni dell'artista che voleva che i lavori finiti fossero conservati ed esposti insieme.

Nel 1974, negli Stati Uniti è stato fondato da Douglass Montrose-Graem un Turner Museum per ospitare la sua collezione di stampe di Turner[9].

Un prestigioso premio artistico, il Premio Turner, creato nel 1984, prende il suo nome da Turner, anche se non mancano le discussioni, dato che generalmente promuove un tipo d'arte che non sembra aver molto a che fare con quella del pittore inglese. Al 2004 risale la creazione del meno rilevante Winsor & Newton Turner Watercolour Award.

Nel 2005 il quadro di Turner La valorosa Téméraire è stato votato come "più grande dipinto britannico" in un sondaggio pubblico organizzato dalla BBC[10].