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La rosa, della famiglia delle Rosaceae, č una pianta che comprende circa 150 specie, numerose varietą con infiniti ibridi e cultivar, originarie dell'Europa e dell'Asia, di altezza variabile da 20 cm a diversi metri, comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio conutenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee in Italia sono oltre 30 di cui ricordiamo la R. canina la pił comune, la R. gallica poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi, la R. glauca frequente sulle Alpi, la R. pendulina comune sulle Alpi e l'Appennino settentrionale e la R. sempervirens.
Il nome, secondo alcuni, deriverebbe dalla parola sanscrita vrad o vrod, che significa flessibile. Secondo altri, invece, il nome deriverebbe dalla parola celtica rhood o rhuud, che significa rosso.[1][2]
Roseto
Indice ·
2 Uso
o
5.1 Varietą
di rose nel Roseto comunale di Roma ·
6 Note
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Rose in portafiori Un bocciņlo di rosa
Gią nell'antichitą la coltivazione della rosa era diffusissima, sia come piante ornamentali che per le proprietą officinali ed aromatiche con l'estrazione degli oli essenziali.
Sono state le specie spontanee che hanno fornito nel passato le prime varietą coltivate; come la R. canina arbusto con fiori semplici di colore rosa-pallido e steli ricoperti di spine uncinate; e la R. gallica di piccole dimensioni con rami poco spinosi, con fiori semplici color rosa-intenso, che diedero origine a forme dal fiore doppio, non rifiorenti.
Alla fine del 1700, fu introdotta in Europa la R. semperflorens nota come Rosa del Bengala dai fiori piccoli e riuniti in mazzetti, rifiorente, con varietą a fiore semplice o semi-doppio di vari colori.
All'inizio del 1800 fu introdotta in Europa la R. indica var. fragrans nota col nome di Rosa Tea originaria della Cina e nota anche come R. chinensis dai fiori doppi e rifiorenti.
Dagli incroci tra R. gallica e R. indica var. fragrans si ottennero nel 1840 gli ibridi rifiorenti, che sostituirono rapidamente le varietą fino ad allora coltivate, con fiori grandi, pieni, rami lunghi e forti con grosse spine, rustiche, alcune varietą di questo gruppo vengono ancora oggi coltivate, mentre le varietą meno rustiche poco resistenti al freddo, con chioma troppo fitta e steli deboli non in grado di sopportare il peso dei fiori, della R. indica fragrans furono presto abbandonate.
Le varietą di R. indica incrociate con gli 'ibridi rifiorenti' diedero vita a nuove varietą inserite nel gruppo degli Ibridi di Tea, piante molto fiorifere rispetto agli 'ibridi rifiorenti', e pił rustiche della 'rosa tea', con un portamento intermedio tra le specie d'origine; ancora oggi vengono coltivate alcune varietą di questo gruppo, dai fiori molto colorati con o senza profumo.
Sempre nei primi anni dell'Ottocento, da un incrocio occasionale tra R. indica e R. gallica ebbe origine la R. borbonica, oggi praticamente scomparsa, pianta vigorosa, rustica, con rami poco spinosi, fiori grandi a forma appiattita, con petali pił corti al centro.
Nel 1900 un floricoltore di Lione (tale Pernet Ducher) ottenne, incrociando gli 'ibridi rifiorenti' con la R. lutea, specie spontanea del medio-oriente, arbusto dai fiori semplici di colore giallo, che sbocciano a giugno, coltivato da secoli nel mediterraneo, un ibrido che riuniva le caratteristiche delle specie originarie, con rami rifiorenti, lunghi e vigorosi, molto spinosi, foglie lucenti e dentate, fiori non molto grandi, doppi, di colore variabile tra il giallo e l'arancio, incrociando questi ibridi di R. lutea con gli 'ibridi tea', si ottenne un gruppo di rose denominate Ibridi di Lutea o R. pernetiana, ancora oggi coltivati.
Non č certa invece l'origine delle Rose Polyantha cespugliose e di modesto sviluppo, con fioritura durante tutto il periodo vegetativo, probabilmente frutto di un incrocio occasionale tra la R. multiflora una specie sarmentosa non rifiorente, originaria di Cina e Giappone, e gli 'ibridi tea'. Le rose polyantha hanno goduto di una notevole diffusione nei giardini per aiuole e bordi, grazie all'abbondante e continua fioritura.
Le varietą di 'rose sarmentose' derivate dalla R. multiflora hanno mantenuto il carattere non rifiorente della specie originaria, sono piante forti, decorative, con abbondante fioritura, fiori piccoli, doppi, riuniti in mazzetti che ricoprono totalmente i rami, particolarmente sensibili all'oidio.
Molto simili sono gli ibridi originati dalla R. wichuraiana originaria dell'estremo oriente, che si distinguono per il fogliame pił liscio e brillante.
Dall'incrocio di questi ibridi con varietą a fiori grandi, si sono ottenuti 'ibridi sarmentosi' a fiori grandi, talvolta profumati, rifiorenti o meno, poco rustici, derivano dalle specie che hanno dato origine alle rose cespugliose a fiori grandi, cioč la R. indica fragrans, la R. lutea, la R. semperflorens, la R. gallica etc., da alcune varietą di 'rose cespugliose' sono state selezionate 'rose sarmentose' con fiore simile all'originale, che vengono chiamate Rose Climbing.
Sempre tra le 'rose sarmentose' citiamo quelle ottenute da Filippe Noisette all'inizio del 1800 incrociando la R. muschata e la R. indica fragrans chiamate Rose Noisette, sono piante vigorose, rifiorenti, sufficientemente rustiche, con fiori profumati di medie dimensioni, spesso riuniti in vistosi mazzi.
Da ultimo citiamo due specie originarie di Cina e Giappone: la R. banksiae , sarmentosa, adatta alle zone con clima temperato, in quanto resiste poco al gelo, ha lunghi rami ricurvi, ricoperti in primavera da piccoli fiori profumati riuniti in mazzetti; e la R. rugosa, caratterizzata da fusti con moltissime spine lunghe e sottili, piante vigorose, a foglie composte da molte foglioline di colore verde brillante superiormente, grigiastre sulla pagina inferiore, i fiori semplici, semidoppi e doppi, a seconda della varietą, molto profumati..
Le numerosissime cultivar oggi in commercio sono state ottenute da complesse e spesso segrete operazioni di poli-ibridazione che ne rendono difficile la classificazione anche dal punto di vista florovivaistico.
Il Giardino delle Rose a Firenze Rosa var. Meillandina allevata in vaso di terracotta
Boccioli di rosa attaccati da adulti di afide grande (Macrosiphum rosae)
Rosa Simplicity |
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Rosa Brown Velvet |
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Rosa Allspice |
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R.Banksiae Banksiae, W.Kerr, 1807 (Cina centrale) Babcksianae |
Rosa Buttercup,
David Austin, 1999 (Inghilterra) EN-B2 / V-A INGL |
Rosa Clair Matin,
Meilland, 1960 (Francia) U LCL |
Rosa Gioia Climbing, Brady,
1950 (USA) CL HT (In Francia "M.me A.Meilland", in
Germania "Gloria Dei" e negli Stati Uniti "Peace") |
Rosa Iceberg Climbing, B.R.Cant,
1968 (Inghilterra) R-95 CL FL |
Rosa Julia Renaissance, Poulsen,
1996 (Danimarca) T5 ARB |
Rosa L.D.Braithwaite,
David Austin, 1988 (inghilterra) EN-B4 INGL |
Rosa New
Champagne, Williams, 2001 (USA) G-B2 HT |
Rosa Serenissima, Y.Takatori,
1980 (Giappone) R-76/R-81 LCL |
Rosa Virgo, Mallerin, 1947 (Francia) H-F11 H.T. |
Rosa
Waterloo, Lens, 1988 (Belgio) U ARB |
Rosa Rossa, Lago Maggiore, 2006 (Italy) |
Rosa Dorlobla |
Rosa Aquarell |
Rosa Luciano del Bufalo |
Rosa Cerise
Bouquet |
Rosa Meijerem |
Rosa Matangi |
Rosa Celsiana |
Rosa Shrimp Hit |
Rosa Domenica |
Rosa Folle courtisane |
Rosa Hobby |
Rosa Harisonii
1830 Ibrido R Foetida |
Rosa Kenniamh-Kenny |
Rosa Medaglia d'oro Sarmentose |
Rosa Peggy Rockfeller |
Rosa Tequila-Meilland |
Rosa Saurada-Sauvageot |
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