economia
mondo
Insieme di aree geografiche, ognuna con diversa specializzazione pro duttiva e con diversi rapporti di produzione, collegate da
relazioni commerciali. In questa divisione spaziale del lavoro esistono un centro
(una città, una regione) e altre aree e città collegate in forma subordinata (periferie).
Va distinta dall'economia mondiale, che è l'economia del mondo globalmente
inteso. L'economia mondo coincide, invece, per lo più con l'economia di una
parte del mondo, a condizione che essa formi una totalità. Solo con la
dilatazione degli scambi e delle forme di subordinazione economica l'economia
mondo europea si è venuta allargando su scala planetaria fino a coincidere
dall'Ottocento in poi con l'economia mondiale. Il termine, proposto da F. Braudel a partire da quello tedesco di Weltwirtschaft
(già usato da F. Rörig nel 1933), fu applicato
dapprima all'economia del Mediterraneo nel XVI secolo. Usato anche nello studio
dell'economia del mondo antico e di aree extraeuropee, il concetto di economia
mondo diventa centrale nell'opera di I. Wallerstein,
secondo il quale nel continente europeo un'economia mondo compare alla fine del
XV secolo o agli inizi del XVI (centro/periferia).
ECONOMIA MONDO
Il concetto di economia-mondo è stato proposto da Fernand Braudel a partire da quello tedesco di Weltwirtschaft, e applicato dapprima all’economia del Mediterraneo. Utilizzato anche nello studio dell’economia del mondo antico e di aree extra-europee, il concetto di economia-mondo è divenuto centrale nell’opera dello storico statunitense Immanuel Wallerstein che alla fine degli anni Sessanta propose una revisione delle teorie marxiste sulla natura e sulle origini del capitalismo (Il sistema mondiale dell’economia moderna, Il Mulino, Bologna, vol. I 1978, vol. II 1982). Secondo tale interpretazione il capitalismo si sarebbe sviluppato nell’Europa moderna come sistema mondiale fondato sulla divisione e subordinazione geografica, economica, sociale e politica fra aree centrali e aree periferiche, tra loro connesse da relazioni commerciali. Nella visione di Wallerstein, l’origine del capitalismo risalirebbe all’Europa della fine del XV e dell’inizio del XVI secolo, suddivisa all’epoca in aree centrali (le aree dell’Europa nord-occidentale), periferiche (le Americhe e l’Europa orientale) e semiperifiche (Europa meridionale), caratterizzata ognuna da rapporti diversi di lavoro: manodopera libera, alti salari e manifattura al centro, schiavitù e servaggio nella periferia, mezzadria ed economia contadina nella semiperiferia. Lo sviluppo del capitalismo avrebbe poi attraversato dopo questa prima fase originaria (1450-1640), altre tre fasi: di consolidamento (1640-1815), di "planetarizzazione" (1815-1917) e quindi dopo una crisi di ulteriore sviluppo (dal 1917 in poi).
Nonostante le numerose critiche, l’interpretazione di Wallerstein ha portato ad un radicale cambiamento di prospettiva nella ricerca storiografica sul mondo moderno, attribuendo un’importanza fondamentale nello studio delle storie nazionali ai più complessi sistemi di relazione su scala internazionale.
|
La nascita dell’economia-mondo
economia
mondo
E' una divisione spaziale, dove c’è un centro e molte periferie, l’economia
mondo rappresenta una grande svolta.
economia mondiale
L’economia si allarga e non ha più un solo centro, ma molti centri sparsi sul
pianeta e ha come conseguenza la globalizzazione.
emarginati, in questo concetto sono la Germania e l'Italia, i paesi favoriti la
Spagna e il Portogallo e quelli svantaggiati, la Francia e l'Inghilterra. La
Spagna diventa una grande potenza finanziaria sfruttando le miniere d’oro e
argento, ma supera la ricchezza acquistando beni da altre nazioni. Gli Spagnoli
americani avviano la tratta degli schiavi neri determinando il crollo
demografico dell’Africa Centrale. L’Olanda avviò uno sviluppo della pesca,
della coltivazione dei tulipani. La borsa nacque ad Amsterdam dove divenne
magazzino del mondo.