Isaac
Asimov
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Ritratto di Isaac
Asimov su un trono, le cui decorazioni richiamano le opere principali dello
scrittore.
Isaac Asimov (Petroviči
, 2
gennaio 1920 – New York, 6 aprile 1992) è stato un biochimico
e scrittore
statunitense di origine russa. Le sue
opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della fantascienza
che della divulgazione scientifica. È autore di una
vastissima e variegata produzione, stimata intorno ai 500 volumi pubblicati.
|
« Ardo
dal desiderio di spiegare, e la mia massima soddisfazione è prendere qualcosa
di ragionevolmente intricato e renderlo chiaro passo dopo passo. È il modo
più facile per chiarire le cose a me stesso. »
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(Isaac Asimov)
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Biografia
Isaac Asimov nasce il 2 gennaio 1920 a Petroviči, un villaggio
nei pressi di Smolensk, in Russia, da una
famiglia ebraica;
all'età di tre anni emigra con la famiglia negli Stati Uniti, stabilendosi nel quartiere di Brooklyn, a New York.
I genitori gestiscono un negozio di giornali e dolciumi e proprio qui il
giovane Isaac inizia ad appassionarsi alla fantascienza
leggendo le riviste del settore che periodicamente arrivano al padre, Judah Asimov. Isaac, pur non essendo figlio unico (ha un
fratello, Stanley, e una sorella, Marcia) è il pupillo della famiglia a causa
della sua salute cagionevole, che però non gli impedisce di frequentare la Columbia University,
dove si laurea nel 1939
in chimica e biologia.
Nel frattempo ha iniziato a scrivere alcuni racconti. Il suo primo tentativo
è a soli undici anni, quando scrive un racconto dal titolo The Greenville Chums at College.
Il suo primo racconto ad essere pubblicato è, invece, Little Brothers, nel 1934, mentre frequenta
le scuole superiori.
Entrato al college,
tra le sue letture preferite, oltre ai romanzi
storici e fantascientifici, ci sono Agatha
Christie e Wodehouse. Nel 1937 propone Cosmic Corkscrew a John
W. Campbell, direttore della rivista Astounding Stories, ma il manoscritto gli viene rispedito.
Nonostante ciò, è lo stesso Campbell ad incoraggiarlo a scrivere altre
opere, e così nel 1939
esce su Astounding Stories
il racconto Naufragio (Marooned off Vesta).
Nel frattempo Asimov ha stretto ottimi rapporti anche con Frederik Pohl, direttore di
altre due prestigiose riviste di fantascienza, Astonishing Stories e Super
Science Fiction. È su queste testate che vedranno la luce molti
dei celebri racconti sui robot positronici (il primo,
sempre del 1939, è Robbie), preludio ai fortunati romanzi del Ciclo
dei Robot, e le storie che formeranno la prima parte della sua opera più
celebre, il Ciclo della Fondazione. Entrambe le opere
che hanno fatto la fama e il prestigio di Asimov, dunque, rientrano pienamente
in quella che è stata definita l'Età d'oro della fantascienza
americana, coincidente grosso modo con gli anni Quaranta del Novecento; è
l'epoca in cui emergono altri scrittori classici, alcuni dei quali in diretto
rapporto con Asimov, come Robert Heinlein, L. Sprague de Camp, Frederick
Pohl.
Dopo la laurea, trova molte difficoltà ad entrare nelle scuole mediche di
New York, ma finalmente nel 1941 riesce ad ottenere un master presso la Columbia University. Quello stesso anno pubblica
il racconto Notturno, osannato dalla critica come il
miglior racconto di fantascienza mai scritto, e contemporaneamente inizia a
scrivere i racconti che poi saranno noti come la Trilogia della Fondazione.
Nel frattempo prosegue gli studi di chimica sotto l'ala protettrice del
professor Charles Dawson.

Isaac Asimov (a destra) con Robert
Heinlein (a sinistra) e L. Sprague de Camp (al centro) presso il Philadelphia Navy Yard, 1944
Nel 1942 sposa
Gertrude Blugerman, di Toronto (Canada), artista.
Quello stesso anno, a causa della seconda guerra mondiale, viene impiegato
come chimico presso il Naval Air Experimental Station di Filadelfia insieme ai colleghi scrittori Robert A. Heinlein e L. Sprague de Camp.
Nel 1945 Asimov
viene arruolato come soldato semplice e inviato prima a Camp Lee
(Virginia),
poi a Honolulu,
dove partecipa al primo esperimento atomico del dopoguerra.
Dopo il congedo torna all'università dove, nel 1948, ottiene il dottorato
in biochimica
e inizia a lavorare con il professor Robert Elderfield,
facendo ricerche su nuovi farmaci contro la malaria. Nel
frattempo continuano le sue collaborazioni con le riviste fantascientifiche,
alle quali, oltre alle già citate, vanno ad aggiungersi Unknown,
IF,
Galaxy Science
Fiction e The Magazine of Fantasy and Science Fiction.
Nel 1949 esce il
racconto Madre Terra che anticipa i romanzi dei robot.
Nel 1950 Asimov
pubblica il suo primo romanzo, Paria
dei cieli (Pebble in the Sky,
inizialmente Grown Old
with Me). Più tardi esce anche la raccolta Io, robot e il suo primo libro di saggistica,
scritto insieme a due colleghi. In quell'anno nasce il figlio David.
Tra il 1951 e il 1953 escono i romanzi Il tiranno dei mondi, Le correnti dello spazio e Abissi
d'acciaio, oltre alla fortunata Trilogia della Fondazione. Nel 1952 vede la luce anche
Lucky Starr, il vagabondo dello spazio, primo della
fortunata serie su Lucky Starr pubblicata con lo pseudonimo di Paul French. Un anno dopo esce l'antologia La Terra è abbastanza grande. È
poi di quegli anni il primo incontro con Janet Opal Jeppson, giovane psichiatra.
Nel 1955 nasce Ribyn Joan, sua seconda figlia, e gli viene conferito il
titolo di professore associato di biochimica. Tra il 1955 e il 1957 alterna l'attività
di docente a quella di romanziere con l'uscita di La fine dell'eternità e Il sole
nudo. Nel 1958
esce Lucky Starr e gli anelli di Saturno, il romanzo che
chiude il ciclo.

Asimov nel 1965
Il suo ultimo contributo letterario per molto tempo risale al 1959 con l'uscita
dell'antologia Nine Tomorrows,
che presenta racconti scritti negli anni cinquanta.
Da questo momento in poi sarà l'attività divulgativa a prendere la maggior parte
del suo impegno, rinunciando all'attività didattica: pubblica, così, numerosissimi
testi sulla chimica, fisica e astronomia. Unica eccezione di questo periodo è Viaggio allucinante, ispirato
all'omonimo film, edito nel 1966. Dello stesso anno
è il premio
Hugo per la Trilogia della Fondazione. Tra il 1967 e il 1969 escono tre
raccolte: Through a Glass, Clearly, Misteri. I racconti gialli
di Isaac Asimov e Antologia personale.
Nel 1970 si
separa da Gertrude, dalla quale divorzia tre anni più tardi, per poi sposare,
nel 1973, Janet Jeppson, nuovamente incontrata ad una convention di letteratura gialla. Lo stesso anno esce Neanche
gli dei, il romanzo preferito di Asimov, vincitore di un premio Hugo
e di un Nebula. Sono di questo periodo anche numerosissimi
testi di divulgazione scientifica, storica e letteraria.
Nel 1974 inizia
il ciclo dei Vedovi Neri, un club di amici che si cimentano
nell'investigazione, con la
raccolta Tales of the Black Widowers. Il ciclo si
concluderà postumo con la pubblicazione di The Return
of the Black Widowers (2003). Nel 1976 esce l'antologia Antologia del bicentenario (per la
ricorrenza del bicentenario della Dichiarazione
di indipendenza degli Stati Uniti d'America) dal cui racconto principale L'uomo bicentenario, è stato
tratto l'omonimo film nel 1999, senza però
esserne molto fedele.
Nel 1977 viene
ricoverato in ospedale a causa di un attacco cardiaco, che ne minerà la salute anche negli
anni successivi. Nel 1979
diventa professore ordinario, mentre nello stesso anno escono Isaac Asimov's Treasury of Humour e
l'autobiografia Io, Asimov.
Si arriva così agli anni ottanta quando, sotto le insistenze della Doubleday, riprende in mano il Ciclo della
Fondazione, pur se, contemporaneamente, continua a scrivere racconti per il suo
Ciclo dei Robot: nel 1983
escono L'orlo della Fondazione e I robot dell'alba.
Nel 1984 viene
pubblicata l'autobiografia I. Asimov: A Memoir.
Tra il 1985 e il 1988 escono I robot e l'Impero, Fondazione e Terra, Preludio alla Fondazione e Nemesis.
Gli ultimi anni della sua vita sono dedicati alla produzione scientifica,
con numerosi articoli di divulgazione sui più disparati argomenti. Nel 1992 ottiene l'ultimo
dei sei Premi Hugo per il suo racconto Gold. La sua attività si conclude
il 6 aprile
1992: era stato
infettato dal HIV
durante una trasfusione di sangue nel 1983. Che l'AIDS fosse stata la
causa della sua morte è stato rivelato dieci anni dopo nella biografia scritta
dalla moglie Janet, It's Been a Good Life. Coerentemente al suo ateismo, la salma
è stata cremata e le sue ceneri disperse, come aveva chiesto.
In suo onore è stato dato il suo nome all'asteroide 5020 Asimov.
Posizioni intellettuali
Isaac Asimov si riteneva umanista e razionalista.
Benché non attaccasse il genuino e positivo sentimento religioso, egli era
fortemente critico verso la superstizione e le credenze infondate.
Aveva un quoziente intellettivo molto alto ed è stato
membro nonché vicepresidente onorario del Mensa per alcuni anni.
Asimov era un progressista su molti temi politici, e uno strenuo
sostenitore del Partito Democratico statunitense.
La sua difesa delle applicazioni civili dell'energia
nucleare anche dopo lo scampato disastro di Three Mile
Island compromisero tuttavia le sue relazioni con alcuni esponenti della
sinistra americana. Egli lanciò spesso accorati appelli riguardo la necessità
di un controllo delle nascite rifacendosi alle
prospettive ipotizzate da uomini come Thomas
Malthus e Paul
R. Ehrlich. La sua inquietudine riguardo
la sovrappopolazione sulla Terra si riflette in molte sue opere (da Abissi
d'acciaio in cui immagina il nostro pianeta rinchiuso in gigantesche
metropoli di metallo, a Fondazione con la descrizione del pianeta Trantor abitato da 40 miliardi di individui). Egli si
considerò sempre un femminista, e riteneva che l'omosessualità
dovesse essere considerata un "diritto morale" dell'uomo.
Si dichiarò per esempio favorevole ai programmi di eugenetica,
ma solo perché paradossalmente il loro sicuro fallimento avrebbe dimostrato
quanto fosse una strada sbagliata. Molto meglio sarebbe stato destinare le
energie ad un "raccolto" delle migliori menti cresciute liberamente.
Essendo figlio di "bottegai ebrei" Asimov era molto sensibile su temi
di possibile discriminazione.
Nella sua ultima opera di divulgazione, Our
Angry Earth (1991), scritta in
collaborazione con Frederik Pohl,
Asimov lanciò allarmi riguardo la crisi ambientale che vedeva delineandosi,
descrivendo i fenomeni dell'effetto serra e del buco
dell'ozono.
Opere
Fantascienza
A tutt'oggi Asimov è considerato uno dei massimi scrittori di fantascienza, ed è stato più volte vicino a vincere
il Premio
Nobel (mai assegnato ad uno scrittore di fantascienza,
considerata ancora da molti critici un genere di serie B). Egli fu innegabilmente il
primo a trasformare questo genere da narrativa di consumo priva di contenuti tipica
dei cosiddetti pulp magazine a letteratura di livello. Fu
inoltre tra i primi a puntare tutto sulla plausibilità scientifica delle sue
storie (la cosiddetta hard
science fiction, basata su solide fondamenta scientifiche), non
mancando tuttavia di inserirvi ampie riflessioni sociologiche
e futuristiche.
La popolarità di Asimov è addirittura maggiore in molti paesi europei, tra cui Spagna e Italia, nei quali è
considerato lo scrittore di fantascienza per antonomasia ed è spesso l'unico ad
essere conosciuto tra i suoi colleghi.
La sua prima storia, Naufragio al largo di Vesta, pubblicata
nel 1939, venne
scritta quando Asimov aveva solo 18 anni. Solo due anni più tardi, nel 1941, egli scrisse
quello che ancora oggi è considerato il miglior racconto di fantascienza, Notturno. In esso, Asimov ipotizzava gli
effetti che un'eclissi
solare produceva su un mondo perennemente illuminato abitato da una società
radicalmente religiosa. La metafora della luce e delle tenebre, dell'Illuminismo
e del "sonno della ragione", dimostra fin da quest'opera la netta
condanna di Asimov riguardo la superstizione
e il fideismo
(nel 1968 il
Congresso degli Scrittori di fantascienza Americani votò Notturno come
il miglior racconto di fantascienza).
Con Notturno Asimov introdusse il concetto di social science
fiction (fantascienza sociologica), un termine che venne usato per indicare la
nuova corrente degli anni quaranta formata tra gli altri da Asimov e Robert
Heinlein e che partendo dalla forma classica
della space opera giungeva ad ardite speculazioni sul
futuro dell'umanità.
Asimov scrisse un enorme numero di racconti, particolarmente nel periodo tra
il 1939 e il 1959. In seguito la
maggior parte delle sue opere furono libri. Tra di essi, vanno sicuramente
ricordati La fine dell'eternità (1955), forse la
migliore opera sui viaggi nel tempo, e Neanche
gli dei (1972),
vincitore del premio Hugo ed opera in cui per la prima volta Asimov
descrive compiutamente una civiltà extraterrestre.
Fondazione
Il contributo più esteso alla fantascienza è stato dato da Asimov col suo
celebre Ciclo delle Fondazioni, una serie di racconti scritti tra il 1942 e il 1949 e pubblicati in
quegli anni sulla rivista di John
W. Campbell, Astounding Science
Fiction. I racconti, poi raccolti in tre volumi (Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale,
L'altra faccia della spirale),
narrano della caduta dell'Impero
galattico e dei lunghi anni d'interregno e di barbarie che ne
seguono.
Basandosi sulla lettura di Storia del declino
e della caduta dell'Impero romano di Edward Gibbon, Asimov realizzò un geniale affresco del lontano
futuro dell'umanità introducendo un concetto, quello della psicostoria, che affascinerà sociologi e
psicologi
per anni. La psicostoria, elemento sintomatico
della coscienza positivista di Asimov, si basa sull'idea della
prevedibilità dei comportamenti delle masse mediante formule matematiche.
L'idea di Impero galattico sarà ripresa in molte opere successive, si pensi al Dune
di Frank
Herbert o all'Impero di Guerre
Stellari anch'esso con una capitale sovrappopolata e completamente
rivestita di metallo, come per la Trantor asimoviana.
Ai primi tre volumi, se ne aggiunsero poi quattro, scritti tra il 1982 e il 1992: L'orlo della Fondazione (1982), Fondazione e Terra (1986), Preludio alla Fondazione (1988) e Fondazione anno zero (1992); i primi due
seguono cronologicamente la trilogia iniziale, mentre gli ultimi due sono una sorta di
"prequel".
Robot positronici
Nello stesso periodo in cui Asimov era impegnato nella stesura della serie
della Fondazione, egli scrisse anche i primi dei suoi racconti sui robot positronici. Asimov per primo rinnovò il concetto di robot,
trasformandolo da versione futuristica del mostro di Frankenstein
tipico della fantascienza precedente a creatura versatile e realizzata su scala
industriale per fungere da aiutante dell'uomo.
|
« Mai
e poi mai avrei permesso a uno dei miei robot di rivoltarsi stoltamente
contro il suo creatore... »
|
|
(Isaac Asimov[1])
|
Tale concetto sarà poi ripreso da altri, si pensi ai film Il pianeta proibito, a Guerre
Stellari e soprattutto a Star Trek -
The Next Generation in cui uno dei
protagonisti è un robot umanoide, il tenente comandante Data.[2]
Nelle opere sui robot, raccolte poi nelle antologie: Io robot,
Il secondo libro dei robot, Antologia del bicentenario e Tutti i miei robot (che riunisce alcuni
racconti delle tre precedenti edizioni), Asimov enunciò le sue celebri tre leggi della robotica che hanno
ispirato esperti di robotica, intelligenza artificiale e cibernetica:
Prima Legge
Un robot non può recare danno a
un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un
essere umano riceva danno.
Seconda Legge
Un robot deve obbedire agli
ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino
con la Prima Legge.
Terza Legge
Un robot deve salvaguardare la
propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.
Tali Leggi sono state spesso utilizzate anche in romanzi di altri autori.
Asimov, tuttavia le ha sempre considerate le Sue Leggi e non ha mai autorizzato
alcuna citazione, sebbene lasciasse gli autori liberi di fare riferimento ad
esse.
In alcuni dei suoi ultimi racconti, I Robot e l'Impero e Fondazione e terra, uno l'ultimo della serie
dei Robot e l'altro l'ultimo della saga delle Fondazioni, Isaac Asimov postula
l'esistenza di una Legge più generale:
Legge Zero
Un robot non può danneggiare
l'Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l'Umanità
riceva danno;
Con l'introduzione di questa nuova legge, le tre precedenti vengono
conseguentemente modificate: a tutte le leggi viene aggiunta la postilla
"A meno che questo non contrasti con la Legge Zero".
Insomma, la Legge Zero
si pone come la più importante delle leggi, ed è significativo il fatto che questa
legge sia coniata proprio dai robot (più precisamente, viene formulata da R.
Daneel Olivaw nel
romanzo I Robot e l'Impero).
Nel racconto Che tu te ne prenda cura (...That Thou Art Mindful
of Him), è presentato in modo palese il problema
della definizione del termine "umano" presente nelle leggi della
robotica. L'indistinguibilità tra robot avanzati ed
esseri umani è uno dei temi ricorrenti nella produzione di Isaac Asimov.
Dopo la scomparsa di Asimov, il collega ed amico Roger MacBride Allen
ha prodotto una trilogia letteraria (Il
Calibano di Asimov, L'inferno
di Asimov e L'utopia
di Asimov) nella quale le leggi della robotica vengono riprese e
subiscono una radicale riformulazione.
Divulgazione scientifica
Tra il 1960 e il 1970 Asimov abbandonò
quasi completamente la fantascienza e si dedicò attivamente alla divulgazione
scientifica. Egli stesso affermò di aver intrapreso quell'attività come
risposta al desiderio degli americani di apprendere argomenti di natura
scientifica in seguito allo smacco ricevuto dallo Sputnik I,
primo mezzo umano lanciato nello spazio dall'Unione
sovietica nel 1957.
Le sue abilità di divulgatore scientifico destano ancora oggi stupore, se è
vero che migliaia di persone proprio in quegli anni furono spinte a studiare
scienza dopo aver letto opere di Asimov e che il più noto divulgatore italiano
di scienza, Piero Angela, si ispira dichiaratamente alle opere del
buon dottore per le sue trasmissioni e i suoi libri.
La serie delle Asimov's Intelligent Man's Guides to Science (Guide alla
Scienza per l'Uomo Intelligente) sono state tradotte in italiano in due opere
separate, Il libro di fisica e Il
libro di biologia entrambe pubblicate dalla Mondadori. Si tratta di volumi
estremamente completi che coprono l'intera gamma di conoscenze su questi
argomenti. Notevoli le sue opere sul corpo umano (non va infatti dimenticato
che Asimov era un biochimico): Il corpo umano, Il cervello umano
e Il codice genetico ne sono un esempio. A ciò si aggiungono le sue
raccolte di articoli scientifici sull'astrofisica
e la cosmologia,
pubblicati inizialmente sulle colonne non-narrative del Magazine of Fantasy
and Science-Fiction fin dal 1958: Il collasso
dell'universo, Frontiere, Grande come l'universo, Domani!,
L'universo invisibile.
Asimov pubblicò inoltre varie opere di particolare ingegno, non di
divulgazione ma contenenti tesi originali: Civiltà
extraterrestri è ancora oggi considerata la migliore ricerca
scientifica compiuta sulla possibilità di esistenza di forme
di vita aliene, e In principio. Il libro della Genesi interpretato alla luce
della scienza è una rilettura della prima parte
del libro della Genesi
alla luce delle scoperte scientifiche. Pur essendo non credente, Asimov si
interessò molto alla Bibbia, e pubblicò su di essa una monumentale Asimov's Guide to the Bible originariamente in due volumi.
Premi
Si è spesso affermato che la narrativa di Asimov sia
scritta in uno stile arido, privo di azione, letterariamente scarno e poco
interessato alla psicologia dei personaggi. Asimov stesso riconobbe almeno il
fatto che lui scrivesse in modo volutamente semplice, perché non intendeva
scrivere per vincere un premio Pulitzer ma per farsi capire
(concetto imprescindibile in un divulgatore qual egli era). Il critico e
scrittore di fantascienza statunitense James Edwin Gunn
affermò nel 1982[3], riguardo ad Io, robot
che in pratica, eccettuati due singoli racconti, in nessuna delle storie sui
robot i personaggi giocano un ruolo fondamentale, le storie sono ridotte a
dialoghi sterili privi di azione e descrizione se non strettamente funzionali
ai fini della trama. Si può ritenere che questo giudizio sia applicabile a
tutta la produzione narrativa di Asimov. Vi sono tuttavia delle notevoli
eccezioni, in quanto i personaggi di Susan Calvin nelle storie sui robot,
di Arkady Darell e
del Mule (o Mulo)
nel ciclo delle Fondazioni, di Elijah Baley nel
ciclo dei robot, di Golan Trevize
nei sequel della Fondazione e di Hari Seldon negli antefatti della Fondazione sono creazioni
a tutto tondo e dominano e muovono la storia.
Si è poi
criticata l'assenza di alieni nella stragrande maggioranza della fantascienza
di Asimov. Egli stesso affermò che quell'elemento era stato dettato dalle
imposizioni del suo editore John Campbell, il quale era dell'idea che gli
alieni dovessero sempre essere inferiori all'Uomo. Poiché Asimov era di diverso
avviso riguardo l'indiscutibile superiorità umana, per ovviare al problema
eliminò la presenza di civiltà extraterrestri nelle sue prime storie. A questa
critica, tuttavia, e a quella secondo cui le sue storie fossero del tutto prive
di riferimenti al sesso (diversamente da quanto avveniva nelle disinvolte
correnti post-anni sessanta), Asimov rispose col suo Neanche gli Dei nel
quale presentò una delle più complesse e affascinanti civiltà aliene mai
comparse nella fantascienza, e ne descrisse minuziosamente i costumi sessuali.
In definitiva
quelle critiche, così come tutte le critiche che oggi hanno portato a un
parziale "revisionismo" riguardo il contributo di Asimov alla
fantascienza, sono dipese dall'affermarsi delle avanguardie New Wave e cyberpunk (a cui Asimov, almeno nel primo
caso, cercò nelle sue ultime opere di adeguarsi). La completa opposizione tra
l'idea pessimistica di un futuro apocalittico e quella ottimistica e
positivista di Asimov è stridente e si è anche voluto accusare la produzione di
Asimov di parziale obsolescenza. Resta tuttavia indiscutibile il fatto che la
sua space opera di così ampio respiro e le sue
speculazioni sociologiche e tecnologiche mantengano il loro fascino anche a
tanti anni di distanza. La prosa asciutta ma elegante di Asimov, che nel
longevo ciclo delle Fondazioni (risalente ad oltre mezzo secolo fa) ha
contribuito alla fortuna dell'opera, è ancora ricercata da coloro che hanno
rigettato la moderna fantascienza (in particolare cinematografica) fatta solo
d'azione e violenza a favore di una fantascienza che torni a riflettere sul
passato, sul presente e sul futuro dell'Uomo.
La famosa
serie di romanzi e di racconti in cui Asimov immagina una storia futura
dell'umanità.
Dai romanzi e
racconti di fantascienza di Asimov sono state tratte anche delle trasposizioni
cinematografiche.
- Maledetti marziani (The Martian Way and Other Stories 1955)
- La Terra è abbastanza grande (Earth Is Room Enough, 1957)
- Nine Tomorrows (Nine Tomorrows
- 1959)
- Antologia personale (Nightfall and Other Stories, 1969)
- Asimov Story (The Early Asimov, 1972)
- Il meglio di Asimov (The Best of Isaac Asimov, 1973)
- Testi e note (Buy Jupiter: and Other Stories, 1975)
- Il vento è cambiato (The Winds of Change, 1983)
- Fantasimov (The Alternate Asimovs, 1986)
- Le migliori opere di fantascienza (The best Science Fiction of Isaac Asimov, 1986)
- Sogni di robot (Robot Dreams, 1986)
- Visioni di robot (Robot Visions, 1990)
- Gold. La fantascienza allo stato puro (Gold, The Final Science Fiction Collection, 1995)
Asimov non si
è dedicato solo alla fantascienza
La serie di Norby
è stata scritta assieme a sua moglie Janet
Quelli con i
titoli solo in inglese sono inediti in Italia:
Dato
l'altissimo numero di saggi scientifici scritti dall'autore, si riportano solo
quelli editi in Italia.
- Evoluzione e genetica (The Wellsprings of Life, 1960), Bompiani
- Breve storia della biologia (A Short History of Biology, 1964), Zanichelli (ISBN 88-08-02472-5)
- Breve storia della chimica (A Short History of Chemistry, 1965), Zanichelli (ISBN 88-08-04064-X)
- Passato e futuro (Science Past Science Future, 1975), Siad
Edizioni, 1979
- Il collasso dell'universo (The Collapsing Universe, 1977), Mondadori (ISBN 88-04-16972-9)
- Supernove (The Exploding Suns, 1977), BUR (ISBN 88-17-11834-6)
- Civiltà extraterrestri (Extraterrestrial Civilization, 1979), Mondadori (ISBN 88-04-27682-7)
- Catastrofi a scelta (A Choice of Catastrophes, 1979), Mondadori, 1980
- In principio. Il libro della Genesi interpretato
alla luce della scienza (In the Beginning..., 1981), Mondadori (ISBN 88-04-29805-7)
- Il vagabondo delle scienze (The Roving Mind, 1983), Mondadori (ISBN 88-04-42772-8)
- Il libro di biologia (Asimov's New
Guide to Science, 1984), Mondadori (ISBN 88-04-40474-4)
- Il libro di fisica (Asimov's New
Guide to Science, 1984), Mondadori (ISBN 88-04-41445-6)
- Il mostro subatomico (The subatomic monster, 1985), Longanesi (ISBN 88-304-0926-X)
- Grande come l'universo (The Relativity of Wrong, 1988), Mondadori (ISBN 88-04-41819-2)
- Frontiere (Frontiers, 1989), Mondadori (ISBN 880438258)
- L'universo invisibile (Atom, 1992), Mondadori (ISBN 88-04-39081-6)
- A
perdita d'occhio, Mondadori (ISBN 88-04-40939-8)
- Il cervello umano (The Human Brain - Its capacities and functions, 1963, Tascabili Bombiani)
- Esplorando la Terra e il cosmo
- Il miracolo delle foglie: la fotosintesi, Bollati Boringhieri (ISBN 88-339-0563-2)
- Antologia
scolastica: raccolta di racconti in
ciascuno dei quali viene coscientemente violata una legge (fisica, chimica
o biologica), con schede di approfondimento ad uso delle scuole medie
Nel 1986 la casa editrice Nord li ha raccolti in un unico volume (ISBN 88-429-0587-9)
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Abissi d'acciaio
(The Caves of Steel), conosciuto inizialmente anche come Abissi di acciaio, La metropoli sotterranea, è un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov, appartenente al Ciclo dei Robot. Essenzialmente è una detective story e chiarisce un'idea di Asimov: la fantascienza è un
ingrediente che può essere applicato ad ogni genere letterario.
Il libro
venne pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista fantascientifica Galaxy
in 3 puntate, fra l'ottobre ed il dicembre del 1953.
Nel 1954 viene ristampato e raccolto in un
unico volume dalla casa editrice newyorkese Doubleday.
In Italia il romanzo appare a puntate come
appendice dei Romanzi di Urania, collana in seguito conosciuta
semplicemente come Urania: la prima puntata esce il 10 settembre 1954, in appendice al n. 55 dei Romanzi
di Urania.
Solo nel 1963 viene stampata un'edizione a volume
unico nella collana Romanzi del Cosmo (n. 116) con il titolo La
metropoli sotterranea.
Il 31 ottobre 1971 sempre Urania ristampa in un
unico volume il romanzo (n. 578).
Le seguenti
edizioni, tutte della Mondadori, usano la traduzione di Giuseppe Lippi, direttore proprio della
collana Urania.
Isaac Asimov
introduce per la prima volta due dei personaggi più riusciti e popolari della
sua letteratura: il detective umano Elijah Baley e
il robot R. Daneel Olivaw.
La storia si svolge sulla terra, in un futuro lontano tremila anni. In questa
epoca la terra è sovrappopolata e i suoi abitanti vivono in vaste megalopoli
sotterranee, le Città, capaci di sostenere tutte le esigenze delle decine di
milioni di cittadini che vi vivono. Una parte degli esseri umani nei secoli
precedenti aveva invece colonizzato 50 pianeti esterni, conosciuti come i
"Mondi Spaziali". I mondi spaziali
sono scarsamente popolati e usano i robot per tutti i lavori manuali. Nei mondi
spaziali gli umani si sono evoluti in maniera diversa dai terrestri: hanno
sconfitto tutte le malattie e grazie ad una elevata selezione genetica sono
riusciti ad elevare la loro aspettativa di vita fino a quattrocento anni. Una
delle differenze principali fra Spaziali e terrestri riguarda l'uso dei robot che sono ampiamente usati dagli
Spaziali, ma visti con diffidenza dai terrestri che ne limitano l'uso
all'esterno delle Città per i lavori nei campi.
Asimov
immagina le Città future come una estensione delle odierne metropolitane: vie
celeri attraversano la Città da un capo all'altro arrivando alle mense
pubbliche, ai bagni comuni (i Personali) ai luoghi di lavoro e fin quasi dentro
le case in modo tale che nessuno esce più nel mondo esterno ma rimane sempre
all'interno dei suoi Abissi d'acciaio. In realtà la maggior parte della
popolazione non riesce più ad uscire in quanto sofferente di una grave forma di
agorafobia causata proprio dal fatto di
crescere senza mai vedere l'esterno.
Asimov in
questo e nei seguenti libri del Ciclo dei Robot dipinge una situazione
di conflittualità tra i terrestri, il cui stile di vita è diventato pseudo-socialista a causa della
sovrappopolazione e della mancanza di privacy, e gli spaziali, che limitando le
nascite e sviluppando la selezione genetica sono diventati longevi, ricchi e
con un grandissimo senso della privacy.
Il crimine
centrale del libro è un omicidio commesso prima dell'inizio del
romanzo. La vittima è Roj Nemmenuh
Sarton, uno spaziale esperto in robotica che viveva a Spacetown,
avamposto degli spaziali poco fuori la Città di New York. Da qualche tempo il dottor Sarton cercava di convincere il governo terrestre ad
alleviare le restrizioni anti robot. Una mattina viene ritrovato fuori
della sua casa con il torace imploso a causa di un colpo di disintegratore. Il
commissario di polizia Julius Enderby, affida al
detective Elijah Baley il
difficile compito di trovare l'assassino. Elijah, sorpreso da questo incarico,
deve inoltre lavorare affiancato da un collega spaziale, un robot umanoide di
nome R. Daneel Olivaw,
costruito dallo stesso Sarton. Nonostante la
diffidenza di Bailey nei confronti dei robot, i due detective affrontano
insieme il caso, nel tentativo di evitare anche un incidente diplomatico
planetario che potrebbe portare ad un conflitto fra terrestri e spaziali.
Un aspetto centrale del romanzo è il contrasto tra l'umano
Elijah e Daneel il robot umanoide. Asimov usa il
robot per disquisire della natura umana. Mentre si sta confrontando con un
"Medievalista" che ha paura che i robot soppianteranno gli esseri
umani, Baley capisce che i robot umanoidi sono delle
perfette imitazioni dell'essere umano, ma non potranno mai essere come gli
uomini poiché essendo macchine non riescono a capire l'arte, la bellezza o lo stesso concetto di Dio ma solo i concetti esprimibili
mediante equazioni matematiche. Nonostante tutto, nella scena conclusiva, R. Daneel mostra un senso di moralità. Capisce infatti che
l'omicida deve essere trattato con indulgenza, realizzando che la distruzione
del male è meno desiderabile della conversione del male in bene.
Il sole nudo
(in inglese The Naked Sun) è un romanzo di
fantascienza di Isaac Asimov, secondo libro appartenente
al Ciclo dei Robot dopo Abissi d'acciaio.
Come il libro
che lo precede nel ciclo, è una detective story e chiarisce un'idea di Asimov:
la fantascienza è un ingrediente che può essere applicato ad ogni genere
letterario. Il libro venne pubblicato nel 1957, dopo essere apparso a puntate nella
rivista Astounding Science Fiction fra l'ottobre e il
dicembre 1956.
Rikaine Delmarre, un "fetologista"
(scienziato fetale), responsabile del centro nascite del pianeta di Solaria,
ostile alla Terra, viene ucciso. Il poliziotto terrestre Elijah Baley
viene chiamato a investigare su richiesta del governo solariano.
Nonostante i difficili rapporti fra i due pianeti, il governo terrestre accetta
la richiesta per individuare eventuali punti di debolezza nella società solariana. Come nel romanzo precedente, il terrestre
lavorerà in collaborazione con il robot umanoide R. Daneel Olivaw.
Il libro si concentra sugli strani costumi della società solariana, in cui il numero di abitanti è rigidamente
controllato e i robot superano gli umani con un rapporto di diecimila a uno. I solariani sono educati dalla nascita a evitare il contatto
umano, e vivono in immense proprietà da soli o al massimo con il coniuge, che
comunque vedono durante la giornata solo per alcuni minuti, dove il rapporto è
limitato a brevi conversazioni. Qualsiasi rapporto fisico è considerato non
solo sgradevole dai solariani, ma persino ripugnante.
La comunicazione viene effettuata soltanto attraverso trasmissioni olografiche.
Anche la Terra sembra essersi evoluta in una società
inusuale, con la popolazione confinata, o piuttosto ormai interamente
assuefatta, a una vita sotterranea, senza uscire mai all'aperto. Si è infatti
sviluppata una forma di agorafobia collettiva, una irrazionale
paura contro l'essere esposti al sole nudo.
Il Ciclo dei Robot, a cui questo romanzo
appartiene, era inizialmente separato sia dal Ciclo dell'Impero che dal Ciclo della Fondazione, benché alcuni
elementi delle tre serie mostrassero comunque riferimenti e sovrapposizioni.
Comunque Asimov cercò di sviluppare, negli ultimi anni della sua vita,
un'organizzazione e una armonizzazione dei tre cicli.
Nonostante l'odio che separa la Terra dai nuovi
pianeti degli Spaziali, il poliziotto Elijah Baley è
convocato sul pianeta Solaria per
investigare su di un omicidio. Il pianeta non possiede una forza di polizia,
resasi inutile grazie all'isolamento in cui vivono i suoi abitanti.
Baley viene scelto
grazie alla fama che si è conquistato nella vicenda narrata nel libro Abissi d'acciaio, e gli viene affiancato
nuovamente il robot positronico R. Daneel Olivaw.
Nonostante le innumerevoli difficoltà parategli dinanzi
dalla società solariana, Baley
riesce a risolvere il caso, indicando come autore del delitto il roboticista Jothan Leebig, che stava lavorando a un modo per superare
l'inabilità robotica di nuocere agli esseri umani.
Il roboticista cercava di
sfruttare una falla nella Prima Legge che controlla l'operato dei
robot, vale a dire la mancanza della parola "coscientemente". Infatti
sarebbe possibile far causare un danno ad un essere umano se il robot non si
rendesse conto che la sua azione è potenzialmente dannosa.
Proprio usando questa tecnica, Leebig
causa la morte di Rikaine per mano di sua moglie Gladia, e
tenta addirittura di far avvelenare il poliziotto da due robot.
Le possibili conseguenze di questa falla nella
programmazione robotica vengono sviluppate da Baley
fino a immaginare una guerra combattuta da robot, il che sarebbe impensabile
nel mondo di Asimov, rigidamente governato dalle Tre leggi della robotica.
Leebig si suicida
prima della cattura a causa della fobia solariana per
i contatti umani. L'ironia della cosa è che l'"umano" che avrebbe
dovuto arrestarlo era il robot R. Daneel Olivaw,
talmente perfezionato da essere praticamente indistinguibile da una persona.
Nonostante la sua colpevolezza, Baley
non rivela il ruolo di Gladia
nell'omicidio, perché fra i due nasce un sentimento, peraltro non
concretizzato. L'investigatore riesce a far trasferire la donna sul pianeta Aurora, dove questa potrà far riemergere
la sua componente umana e sociale, negatale dalla società solariana.
Elijah Baley rientrerà invece
sulla Terra, senza aver scoperto informazioni utili al suo governo, ma
evidenziando i difetti della società terrestre. Le conseguenze della sua
missione verranno comunque alla luce nel romanzo successivo, I robot dell'alba, che segna una pietra
miliare per la storia futura dell'umanità.
Le conseguenze estreme dell'isolamento solariano
si paleseranno in un lontanissimo futuro, descritte nel libro Fondazione e Terra, l'ultimo del Ciclo della Fondazione.
Alla fine del libro edito dalla Mondadori, Elija
asserisce che suo figlio Bentley, abbia soltanto sette anni, e non i
diciassette che in realtà ha nella versione originale. Questo errore è evidente
anche perché in Abissi d'acciaio ne ha sedici, e si
svolge solo una decina di mesi prima degli eventi descritti in questo libro. In
quello successivo inoltre, in I robot dell'alba, ne ha diciannove, e
si svolge infatti a due anni da Il caso Solaria.
I robot dell'alba
è un romanzo poliziesco di fantascienza dello scrittore Isaac Asimov, pubblicato nel 1983, terzo libro del Ciclo dei Robot.
Il romanzo si
apre con il detective Elijah Baley
che, mentre si sta allenando con suo figlio e altri terrestri a sopportare
l'esposizione all'esterno vincendo la propria agorafobia, viene convocato con urgenza a
Washington.
Il suo
intervento è stato infatti richiesto per vie diplomatiche dal pianeta Aurora,
dove Jander Panell, un robot umanoide identico al suo amico R. Daneel Olivaw,
è stato distrutto mediante un blocco mentale - in altri termini è stato
commesso un "roboticidio".
Nella vicenda è implicato il roboticista
Han Fastolfe, il creatore dei due robot umanoidi, che
Baley conosce dalle vicende del libro Abissi d'acciaio (il primo romanzo del Ciclo dei Robot).
Elijah si recherà su Aurora, dove verrà affiancato
nell'indagine dall'amico Daneel e da un altro dei
robot di Fastolfe, R. Giskard.
La disattivazione di un robot, e inoltre di un proprio
robot, non è un reato, ma l'intervento di Baley è
stato richiesto proprio da Fastolfe, che teme
ripercussioni politiche dal caso. Il governo terrestre, dal canto suo, ha
accettato la richiesta di aiuto perché il partito di Fastolfe
è favorevole a un'ondata di espansione nello spazio da parte della Terra, e
teme che questa vicenda possa minare gravemente le possibilità del pianeta.
Su Aurora Baley incontra di
nuovo Gladia, la solariana
protagonista del romanzo precedente, Il sole nudo (il secondo romanzo del Ciclo dei Robot). Il robot disattivato
infatti era parte del suo staff. Nel corso della vicenda si scoprirà
addirittura che Gladia aveva una relazione sessuale
con il robot Jander, e che lo considerava alla
stregua di un marito.
La indagini sul "robocidio"
portano Elijah a conoscere la figlia di Fastolfe, Vasilia, molto affezionata alla sua antica balia R. Giskard, uno strano personaggio attratto da Vasilia e Gladia, Santrix Gremionis, e soprattutto
il principale oppositore politico di Fastolfe, il roboticista Keldon Amadiro, capo dell'Istituto di Robotica, ma sensibilmente
meno dotato del rivale.
Questi desidera infatti una colonizzazione della Galassia
da parte di robot umanoidi, che però non è in grado di costruire. Al contrario,
i due robot Daneel e Jander
sono opera di Fastolfe, e rappresentano un segreto di
fondamentale importanza. Infatti durante un trasferimento con un veicolo di
superficie si assiste al tentativo di rapire Daneel,
sventato grazie ad una mirabile prova d'astuzia di Baley.
Posto di fronte al Presidente del pianeta, Elijah Baley svela il mistero: è stato Amadiro
a bloccare la mente del robot Jander, nel tentativo
di comprendere il segreto della sua costruzione tramite domande indirette. Amadiro ha attuato il suo piano durante gli incontri fra Gladia e il suo spasimante Gremionis,
quando poteva comunicare direttamente con Jander in
telepresenza.
Il Presidente si dimostra soddisfatto della spiegazione,
il partito di Fastolfe guadagna ulteriori consensi, e
per la Terra si prospetta un'epoca di grandi benefici.
Baley però ha in
mente ben altro: durante le sue investigazioni ha notato che Giskard sembra sempre precedere i desideri degli umani con le
sue azioni, e lo costringe a rivelargli in privato i suoi veri poteri.
Scopre così che il robot possiede doti telepatiche,
acquisite per caso durante gli esperimenti infantili che la figlia di Fastolfe aveva fatto su di lui.
Proprio sfruttando queste conoscenze, Giskard
ha disattivato Jander, al fine di impedire che lo
stesso potesse rivelare i segreti relativi al suo funzionamento ad Amadiro.
Seguendo le Tre Leggi della Robotica, Giskard
aveva concluso che il destino migliore per l'umanità sarebbe stata
un'espansione a partire dalla Terra, un pianeta sovraffollato e perciò
desideroso di spazio.
Giskard appone
quindi un blocco mentale su Baley perché non riveli
il segreto, ma con la mutua convinzione di assistere a una nuova alba per
l'umanità
I robot e l'Impero
(Robots and Empire) è un romanzo di fantascienza dello scrittore Isaac Asimov, pubblicato nel 1985, quarto libro del Ciclo dei Robot.
In pochi anni dall'approvazione Auroriana
alla colonizzazione congiunta Spaziale-Terrestre, i
Coloni Terrestri occupano e incominciano a terraformare
moltissimi mondi. Nel momento in cui si svolgono le vicende di I Robot e
l'Impero siamo a quota 26. Al contempo gli Spaziali non si sono ancora
mossi e in fin dei conti, secondo l'analisi di Asimov, non poteva che essere
cosi, viste le condizioni di assoluto benessere in cui essi si trovavano. Se
vivi bene e a lungo in casa tua... perché cercare una nuova casa?
Nel libro non c'è più Elijah Baley,
ormai morto da 200 anni, ma sono ancora presenti i robot Daneel
Olivaw e Giskard Reventlov. A sostituire Elijah, ci sarà un suo discendente
di settimo grado, il "capitano" Daneel Giskard Baley
(abbreviato D.G. Baley). Saranno loro ad accompagnare
l'ancor viva Lady Gladia per vari pianeti (Solaria, Baleyworld, Aurora e
Terra) fino a scoprire il mistero che si cela sotto il libro. Kelden Amadiro, capo
dell'istituto di robotica, e il suo brillante aiutante Levular
Mandanus hanno infatti un piano per distruggere la
Terra, aumentando le reazioni radioattive dell'uranio e del torio per rendere
inabitabile il pianeta nell'arco di due secoli.
Daneel e Giskard cercheranno in tutti i modi di impedirne la
realizzazione, scontrandosi con i limiti loro imposti dalle leggi della
Robotica. È qui che Daneel formula la Legge Zero della
robotica (un robot non può causare danno all'umanità o permettere che a causa
della sua inazione l'umanità subisca danno). Proprio basandosi sulla Legge
Zero, al termine del romanzo Giskard permette che Levular inneschi il meccanismo per rendere radioattiva la
Terra (impedendo altresì a Amadiro di impostarlo alla
massima potenza, cosa che avrebbe distrutto il pianeta in pochi anni); ha
infatti capito che se ciò avverrà gradualmente i terrestri potranno fuggire
dalle loro "prigioni" e dimenticarsi di quel pianeta considerato
sacro che ancora ostacola il loro sviluppo. In sostanza l'abbandono forzato
della Terra è la migliore scelta per l'Umanità. Nonostante la Legge Zero, Giskard si blocca, il cervello positronico
devastato dalla consapevolezza che molti umani moriranno nel processo e che non
ci sono garanzie che alla fine non siano gli Spaziali a trionfare e poi a
decadere, lasciando una galassia disabitata. Tuttavia, prima di disattivarsi
riesce a trasferire i suoi poteri "telepatici" a Daneel,
assegnandoli il compito di prendersi cura dell'umanità.