Isaac Asimov

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Isaac Asimov on Throne.png

Ritratto di Isaac Asimov su un trono, le cui decorazioni richiamano le opere principali dello scrittore.

Isaac Asimov (Petroviči

, 2 gennaio 1920New York, 6 aprile 1992) è stato un biochimico e scrittore statunitense di origine russa. Le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della fantascienza che della divulgazione scientifica. È autore di una vastissima e variegata produzione, stimata intorno ai 500 volumi pubblicati.

 

« Ardo dal desiderio di spiegare, e la mia massima soddisfazione è prendere qualcosa di ragionevolmente intricato e renderlo chiaro passo dopo passo. È il modo più facile per chiarire le cose a me stesso. »

 

(Isaac Asimov)

 

Indice

·                     1 Biografia

·                     2 Posizioni intellettuali

·                     3 Opere

o                3.1 Fantascienza

§           3.1.1 Fondazione

§           3.1.2 Robot positronici

§           3.1.3 Divulgazione scientifica

·                     4 Premi

·                     5 Giudizi critici

·                     6 Opere più Importanti

o                6.1 Grande Universo della Fondazione

§           6.1.1 Ciclo dei Robot

§             6.1.1.1 Pre Ciclo dei Robot (Antologie dei Robot)

§             6.1.1.2 Ciclo dei Robot

§           6.1.2 Ciclo dell'Impero

§           6.1.3 Ciclo della Fondazione

§             6.1.3.1 Prequel del Ciclo

§             6.1.3.2 Trilogia Originale

§             6.1.3.3 Sequel del Ciclo

o                6.2 Fantascienza e dintorni

§           6.2.1 Romanzi

§           6.2.2 Antologie

o                6.3 Gialli e Mystery

§           6.3.1 Serie dei Vedovi Neri

§           6.3.2 Altri

o                6.4 Libri per ragazzi

§           6.4.1 Lucky Starr

§           6.4.2 Norby

o                6.5 Divulgazione scientifica

o                6.6 Altri

§           6.6.1 Autobiografici

§           6.6.2 Antologie che contengono suoi racconti

§           6.6.3 Premi Hugo

§           6.6.4 Libri collegati all'autore

·                     7 Note

·                     8 Altri progetti

·                     9 Collegamenti esterni

Biografia  

Isaac Asimov nasce il 2 gennaio 1920 a Petroviči, un villaggio nei pressi di Smolensk, in Russia, da una famiglia ebraica; all'età di tre anni emigra con la famiglia negli Stati Uniti, stabilendosi nel quartiere di Brooklyn, a New York.

I genitori gestiscono un negozio di giornali e dolciumi e proprio qui il giovane Isaac inizia ad appassionarsi alla fantascienza leggendo le riviste del settore che periodicamente arrivano al padre, Judah Asimov. Isaac, pur non essendo figlio unico (ha un fratello, Stanley, e una sorella, Marcia) è il pupillo della famiglia a causa della sua salute cagionevole, che però non gli impedisce di frequentare la Columbia University, dove si laurea nel 1939 in chimica e biologia.

Nel frattempo ha iniziato a scrivere alcuni racconti. Il suo primo tentativo è a soli undici anni, quando scrive un racconto dal titolo The Greenville Chums at College. Il suo primo racconto ad essere pubblicato è, invece, Little Brothers, nel 1934, mentre frequenta le scuole superiori.

Entrato al college, tra le sue letture preferite, oltre ai romanzi storici e fantascientifici, ci sono Agatha Christie e Wodehouse. Nel 1937 propone Cosmic Corkscrew a John W. Campbell, direttore della rivista Astounding Stories, ma il manoscritto gli viene rispedito.

Nonostante ciò, è lo stesso Campbell ad incoraggiarlo a scrivere altre opere, e così nel 1939 esce su Astounding Stories il racconto Naufragio (Marooned off Vesta). Nel frattempo Asimov ha stretto ottimi rapporti anche con Frederik Pohl, direttore di altre due prestigiose riviste di fantascienza, Astonishing Stories e Super Science Fiction. È su queste testate che vedranno la luce molti dei celebri racconti sui robot positronici (il primo, sempre del 1939, è Robbie), preludio ai fortunati romanzi del Ciclo dei Robot, e le storie che formeranno la prima parte della sua opera più celebre, il Ciclo della Fondazione. Entrambe le opere che hanno fatto la fama e il prestigio di Asimov, dunque, rientrano pienamente in quella che è stata definita l'Età d'oro della fantascienza americana, coincidente grosso modo con gli anni Quaranta del Novecento; è l'epoca in cui emergono altri scrittori classici, alcuni dei quali in diretto rapporto con Asimov, come Robert Heinlein, L. Sprague de Camp, Frederick Pohl.

Dopo la laurea, trova molte difficoltà ad entrare nelle scuole mediche di New York, ma finalmente nel 1941 riesce ad ottenere un master presso la Columbia University. Quello stesso anno pubblica il racconto Notturno, osannato dalla critica come il miglior racconto di fantascienza mai scritto, e contemporaneamente inizia a scrivere i racconti che poi saranno noti come la Trilogia della Fondazione.

Nel frattempo prosegue gli studi di chimica sotto l'ala protettrice del professor Charles Dawson.

 

Isaac Asimov (a destra) con Robert Heinlein (a sinistra) e L. Sprague de Camp (al centro) presso il Philadelphia Navy Yard, 1944

Nel 1942 sposa Gertrude Blugerman, di Toronto (Canada), artista. Quello stesso anno, a causa della seconda guerra mondiale, viene impiegato come chimico presso il Naval Air Experimental Station di Filadelfia insieme ai colleghi scrittori Robert A. Heinlein e L. Sprague de Camp.

Nel 1945 Asimov viene arruolato come soldato semplice e inviato prima a Camp Lee (Virginia), poi a Honolulu, dove partecipa al primo esperimento atomico del dopoguerra.

Dopo il congedo torna all'università dove, nel 1948, ottiene il dottorato in biochimica e inizia a lavorare con il professor Robert Elderfield, facendo ricerche su nuovi farmaci contro la malaria. Nel frattempo continuano le sue collaborazioni con le riviste fantascientifiche, alle quali, oltre alle già citate, vanno ad aggiungersi Unknown, IF, Galaxy Science Fiction e The Magazine of Fantasy and Science Fiction. Nel 1949 esce il racconto Madre Terra che anticipa i romanzi dei robot.

Nel 1950 Asimov pubblica il suo primo romanzo, Paria dei cieli (Pebble in the Sky, inizialmente Grown Old with Me). Più tardi esce anche la raccolta Io, robot e il suo primo libro di saggistica, scritto insieme a due colleghi. In quell'anno nasce il figlio David.

Tra il 1951 e il 1953 escono i romanzi Il tiranno dei mondi, Le correnti dello spazio e Abissi d'acciaio, oltre alla fortunata Trilogia della Fondazione. Nel 1952 vede la luce anche Lucky Starr, il vagabondo dello spazio, primo della fortunata serie su Lucky Starr pubblicata con lo pseudonimo di Paul French. Un anno dopo esce l'antologia La Terra è abbastanza grande. È poi di quegli anni il primo incontro con Janet Opal Jeppson, giovane psichiatra.

Nel 1955 nasce Ribyn Joan, sua seconda figlia, e gli viene conferito il titolo di professore associato di biochimica. Tra il 1955 e il 1957 alterna l'attività di docente a quella di romanziere con l'uscita di La fine dell'eternità e Il sole nudo. Nel 1958 esce Lucky Starr e gli anelli di Saturno, il romanzo che chiude il ciclo.

 

Asimov nel 1965

Il suo ultimo contributo letterario per molto tempo risale al 1959 con l'uscita dell'antologia Nine Tomorrows, che presenta racconti scritti negli anni cinquanta. Da questo momento in poi sarà l'attività divulgativa a prendere la maggior parte del suo impegno, rinunciando all'attività didattica: pubblica, così, numerosissimi testi sulla chimica, fisica e astronomia. Unica eccezione di questo periodo è Viaggio allucinante, ispirato all'omonimo film, edito nel 1966. Dello stesso anno è il premio Hugo per la Trilogia della Fondazione. Tra il 1967 e il 1969 escono tre raccolte: Through a Glass, Clearly, Misteri. I racconti gialli di Isaac Asimov e Antologia personale.

Nel 1970 si separa da Gertrude, dalla quale divorzia tre anni più tardi, per poi sposare, nel 1973, Janet Jeppson, nuovamente incontrata ad una convention di letteratura gialla. Lo stesso anno esce Neanche gli dei, il romanzo preferito di Asimov, vincitore di un premio Hugo e di un Nebula. Sono di questo periodo anche numerosissimi testi di divulgazione scientifica, storica e letteraria.

Nel 1974 inizia il ciclo dei Vedovi Neri, un club di amici che si cimentano nell'investigazione, con la raccolta Tales of the Black Widowers. Il ciclo si concluderà postumo con la pubblicazione di The Return of the Black Widowers (2003). Nel 1976 esce l'antologia Antologia del bicentenario (per la ricorrenza del bicentenario della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America) dal cui racconto principale L'uomo bicentenario, è stato tratto l'omonimo film nel 1999, senza però esserne molto fedele.

Nel 1977 viene ricoverato in ospedale a causa di un attacco cardiaco, che ne minerà la salute anche negli anni successivi. Nel 1979 diventa professore ordinario, mentre nello stesso anno escono Isaac Asimov's Treasury of Humour e l'autobiografia Io, Asimov.

Si arriva così agli anni ottanta quando, sotto le insistenze della Doubleday, riprende in mano il Ciclo della Fondazione, pur se, contemporaneamente, continua a scrivere racconti per il suo Ciclo dei Robot: nel 1983 escono L'orlo della Fondazione e I robot dell'alba.

Nel 1984 viene pubblicata l'autobiografia I. Asimov: A Memoir. Tra il 1985 e il 1988 escono I robot e l'Impero, Fondazione e Terra, Preludio alla Fondazione e Nemesis.

Gli ultimi anni della sua vita sono dedicati alla produzione scientifica, con numerosi articoli di divulgazione sui più disparati argomenti. Nel 1992 ottiene l'ultimo dei sei Premi Hugo per il suo racconto Gold. La sua attività si conclude il 6 aprile 1992: era stato infettato dal HIV durante una trasfusione di sangue nel 1983. Che l'AIDS fosse stata la causa della sua morte è stato rivelato dieci anni dopo nella biografia scritta dalla moglie Janet, It's Been a Good Life. Coerentemente al suo ateismo, la salma è stata cremata e le sue ceneri disperse, come aveva chiesto.

In suo onore è stato dato il suo nome all'asteroide 5020 Asimov.

Posizioni intellettuali  

Isaac Asimov si riteneva umanista e razionalista. Benché non attaccasse il genuino e positivo sentimento religioso, egli era fortemente critico verso la superstizione e le credenze infondate.

Aveva un quoziente intellettivo molto alto ed è stato membro nonché vicepresidente onorario del Mensa per alcuni anni.

Asimov era un progressista su molti temi politici, e uno strenuo sostenitore del Partito Democratico statunitense. La sua difesa delle applicazioni civili dell'energia nucleare anche dopo lo scampato disastro di Three Mile Island compromisero tuttavia le sue relazioni con alcuni esponenti della sinistra americana. Egli lanciò spesso accorati appelli riguardo la necessità di un controllo delle nascite rifacendosi alle prospettive ipotizzate da uomini come Thomas Malthus e Paul R. Ehrlich. La sua inquietudine riguardo la sovrappopolazione sulla Terra si riflette in molte sue opere (da Abissi d'acciaio in cui immagina il nostro pianeta rinchiuso in gigantesche metropoli di metallo, a Fondazione con la descrizione del pianeta Trantor abitato da 40 miliardi di individui). Egli si considerò sempre un femminista, e riteneva che l'omosessualità dovesse essere considerata un "diritto morale" dell'uomo.

Si dichiarò per esempio favorevole ai programmi di eugenetica, ma solo perché paradossalmente il loro sicuro fallimento avrebbe dimostrato quanto fosse una strada sbagliata. Molto meglio sarebbe stato destinare le energie ad un "raccolto" delle migliori menti cresciute liberamente. Essendo figlio di "bottegai ebrei" Asimov era molto sensibile su temi di possibile discriminazione.

Nella sua ultima opera di divulgazione, Our Angry Earth (1991), scritta in collaborazione con Frederik Pohl, Asimov lanciò allarmi riguardo la crisi ambientale che vedeva delineandosi, descrivendo i fenomeni dell'effetto serra e del buco dell'ozono.

Opere  

Fantascienza  

A tutt'oggi Asimov è considerato uno dei massimi scrittori di fantascienza, ed è stato più volte vicino a vincere il Premio Nobel (mai assegnato ad uno scrittore di fantascienza, considerata ancora da molti critici un genere di serie B). Egli fu innegabilmente il primo a trasformare questo genere da narrativa di consumo priva di contenuti tipica dei cosiddetti pulp magazine a letteratura di livello. Fu inoltre tra i primi a puntare tutto sulla plausibilità scientifica delle sue storie (la cosiddetta hard science fiction, basata su solide fondamenta scientifiche), non mancando tuttavia di inserirvi ampie riflessioni sociologiche e futuristiche. La popolarità di Asimov è addirittura maggiore in molti paesi europei, tra cui Spagna e Italia, nei quali è considerato lo scrittore di fantascienza per antonomasia ed è spesso l'unico ad essere conosciuto tra i suoi colleghi.

La sua prima storia, Naufragio al largo di Vesta, pubblicata nel 1939, venne scritta quando Asimov aveva solo 18 anni. Solo due anni più tardi, nel 1941, egli scrisse quello che ancora oggi è considerato il miglior racconto di fantascienza, Notturno. In esso, Asimov ipotizzava gli effetti che un'eclissi solare produceva su un mondo perennemente illuminato abitato da una società radicalmente religiosa. La metafora della luce e delle tenebre, dell'Illuminismo e del "sonno della ragione", dimostra fin da quest'opera la netta condanna di Asimov riguardo la superstizione e il fideismo (nel 1968 il Congresso degli Scrittori di fantascienza Americani votò Notturno come il miglior racconto di fantascienza).

Con Notturno Asimov introdusse il concetto di social science fiction (fantascienza sociologica), un termine che venne usato per indicare la nuova corrente degli anni quaranta formata tra gli altri da Asimov e Robert Heinlein e che partendo dalla forma classica della space opera giungeva ad ardite speculazioni sul futuro dell'umanità.

Asimov scrisse un enorme numero di racconti, particolarmente nel periodo tra il 1939 e il 1959. In seguito la maggior parte delle sue opere furono libri. Tra di essi, vanno sicuramente ricordati La fine dell'eternità (1955), forse la migliore opera sui viaggi nel tempo, e Neanche gli dei (1972), vincitore del premio Hugo ed opera in cui per la prima volta Asimov descrive compiutamente una civiltà extraterrestre.

Fondazione  

Il contributo più esteso alla fantascienza è stato dato da Asimov col suo celebre Ciclo delle Fondazioni, una serie di racconti scritti tra il 1942 e il 1949 e pubblicati in quegli anni sulla rivista di John W. Campbell, Astounding Science Fiction. I racconti, poi raccolti in tre volumi (Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale, L'altra faccia della spirale), narrano della caduta dell'Impero galattico e dei lunghi anni d'interregno e di barbarie che ne seguono.

Basandosi sulla lettura di Storia del declino e della caduta dell'Impero romano di Edward Gibbon, Asimov realizzò un geniale affresco del lontano futuro dell'umanità introducendo un concetto, quello della psicostoria, che affascinerà sociologi e psicologi per anni. La psicostoria, elemento sintomatico della coscienza positivista di Asimov, si basa sull'idea della prevedibilità dei comportamenti delle masse mediante formule matematiche. L'idea di Impero galattico sarà ripresa in molte opere successive, si pensi al Dune di Frank Herbert o all'Impero di Guerre Stellari anch'esso con una capitale sovrappopolata e completamente rivestita di metallo, come per la Trantor asimoviana.

Ai primi tre volumi, se ne aggiunsero poi quattro, scritti tra il 1982 e il 1992: L'orlo della Fondazione (1982), Fondazione e Terra (1986), Preludio alla Fondazione (1988) e Fondazione anno zero (1992); i primi due seguono cronologicamente la trilogia iniziale, mentre gli ultimi due sono una sorta di "prequel".

Robot positronici  

Nello stesso periodo in cui Asimov era impegnato nella stesura della serie della Fondazione, egli scrisse anche i primi dei suoi racconti sui robot positronici. Asimov per primo rinnovò il concetto di robot, trasformandolo da versione futuristica del mostro di Frankenstein tipico della fantascienza precedente a creatura versatile e realizzata su scala industriale per fungere da aiutante dell'uomo.

 

« Mai e poi mai avrei permesso a uno dei miei robot di rivoltarsi stoltamente contro il suo creatore... »

 

(Isaac Asimov[1])

Tale concetto sarà poi ripreso da altri, si pensi ai film Il pianeta proibito, a Guerre Stellari e soprattutto a Star Trek - The Next Generation in cui uno dei protagonisti è un robot umanoide, il tenente comandante Data.[2]

Nelle opere sui robot, raccolte poi nelle antologie: Io robot, Il secondo libro dei robot, Antologia del bicentenario e Tutti i miei robot (che riunisce alcuni racconti delle tre precedenti edizioni), Asimov enunciò le sue celebri tre leggi della robotica che hanno ispirato esperti di robotica, intelligenza artificiale e cibernetica:

Prima Legge

Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.

Seconda Legge

Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino con la Prima Legge.

Terza Legge

Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

Tali Leggi sono state spesso utilizzate anche in romanzi di altri autori. Asimov, tuttavia le ha sempre considerate le Sue Leggi e non ha mai autorizzato alcuna citazione, sebbene lasciasse gli autori liberi di fare riferimento ad esse.

In alcuni dei suoi ultimi racconti, I Robot e l'Impero e Fondazione e terra, uno l'ultimo della serie dei Robot e l'altro l'ultimo della saga delle Fondazioni, Isaac Asimov postula l'esistenza di una Legge più generale:

Legge Zero

Un robot non può danneggiare l'Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l'Umanità riceva danno;

Con l'introduzione di questa nuova legge, le tre precedenti vengono conseguentemente modificate: a tutte le leggi viene aggiunta la postilla "A meno che questo non contrasti con la Legge Zero". Insomma, la Legge Zero si pone come la più importante delle leggi, ed è significativo il fatto che questa legge sia coniata proprio dai robot (più precisamente, viene formulata da R. Daneel Olivaw nel romanzo I Robot e l'Impero).

Nel racconto Che tu te ne prenda cura (...That Thou Art Mindful of Him), è presentato in modo palese il problema della definizione del termine "umano" presente nelle leggi della robotica. L'indistinguibilità tra robot avanzati ed esseri umani è uno dei temi ricorrenti nella produzione di Isaac Asimov.

Dopo la scomparsa di Asimov, il collega ed amico Roger MacBride Allen ha prodotto una trilogia letteraria (Il Calibano di Asimov, L'inferno di Asimov e L'utopia di Asimov) nella quale le leggi della robotica vengono riprese e subiscono una radicale riformulazione.

Divulgazione scientifica  

Tra il 1960 e il 1970 Asimov abbandonò quasi completamente la fantascienza e si dedicò attivamente alla divulgazione scientifica. Egli stesso affermò di aver intrapreso quell'attività come risposta al desiderio degli americani di apprendere argomenti di natura scientifica in seguito allo smacco ricevuto dallo Sputnik I, primo mezzo umano lanciato nello spazio dall'Unione sovietica nel 1957. Le sue abilità di divulgatore scientifico destano ancora oggi stupore, se è vero che migliaia di persone proprio in quegli anni furono spinte a studiare scienza dopo aver letto opere di Asimov e che il più noto divulgatore italiano di scienza, Piero Angela, si ispira dichiaratamente alle opere del buon dottore per le sue trasmissioni e i suoi libri.

La serie delle Asimov's Intelligent Man's Guides to Science (Guide alla Scienza per l'Uomo Intelligente) sono state tradotte in italiano in due opere separate, Il libro di fisica e Il libro di biologia entrambe pubblicate dalla Mondadori. Si tratta di volumi estremamente completi che coprono l'intera gamma di conoscenze su questi argomenti. Notevoli le sue opere sul corpo umano (non va infatti dimenticato che Asimov era un biochimico): Il corpo umano, Il cervello umano e Il codice genetico ne sono un esempio. A ciò si aggiungono le sue raccolte di articoli scientifici sull'astrofisica e la cosmologia, pubblicati inizialmente sulle colonne non-narrative del Magazine of Fantasy and Science-Fiction fin dal 1958: Il collasso dell'universo, Frontiere, Grande come l'universo, Domani!, L'universo invisibile.

Asimov pubblicò inoltre varie opere di particolare ingegno, non di divulgazione ma contenenti tesi originali: Civiltà extraterrestri è ancora oggi considerata la migliore ricerca scientifica compiuta sulla possibilità di esistenza di forme di vita aliene, e In principio. Il libro della Genesi interpretato alla luce della scienza è una rilettura della prima parte del libro della Genesi alla luce delle scoperte scientifiche. Pur essendo non credente, Asimov si interessò molto alla Bibbia, e pubblicò su di essa una monumentale Asimov's Guide to the Bible originariamente in due volumi.

Premi  

Giudizi critici

Si è spesso affermato che la narrativa di Asimov sia scritta in uno stile arido, privo di azione, letterariamente scarno e poco interessato alla psicologia dei personaggi. Asimov stesso riconobbe almeno il fatto che lui scrivesse in modo volutamente semplice, perché non intendeva scrivere per vincere un premio Pulitzer ma per farsi capire (concetto imprescindibile in un divulgatore qual egli era). Il critico e scrittore di fantascienza statunitense James Edwin Gunn affermò nel 1982[3], riguardo ad Io, robot che in pratica, eccettuati due singoli racconti, in nessuna delle storie sui robot i personaggi giocano un ruolo fondamentale, le storie sono ridotte a dialoghi sterili privi di azione e descrizione se non strettamente funzionali ai fini della trama. Si può ritenere che questo giudizio sia applicabile a tutta la produzione narrativa di Asimov. Vi sono tuttavia delle notevoli eccezioni, in quanto i personaggi di Susan Calvin nelle storie sui robot, di Arkady Darell e del Mule (o Mulo) nel ciclo delle Fondazioni, di Elijah Baley nel ciclo dei robot, di Golan Trevize nei sequel della Fondazione e di Hari Seldon negli antefatti della Fondazione sono creazioni a tutto tondo e dominano e muovono la storia.

Si è poi criticata l'assenza di alieni nella stragrande maggioranza della fantascienza di Asimov. Egli stesso affermò che quell'elemento era stato dettato dalle imposizioni del suo editore John Campbell, il quale era dell'idea che gli alieni dovessero sempre essere inferiori all'Uomo. Poiché Asimov era di diverso avviso riguardo l'indiscutibile superiorità umana, per ovviare al problema eliminò la presenza di civiltà extraterrestri nelle sue prime storie. A questa critica, tuttavia, e a quella secondo cui le sue storie fossero del tutto prive di riferimenti al sesso (diversamente da quanto avveniva nelle disinvolte correnti post-anni sessanta), Asimov rispose col suo Neanche gli Dei nel quale presentò una delle più complesse e affascinanti civiltà aliene mai comparse nella fantascienza, e ne descrisse minuziosamente i costumi sessuali.

In definitiva quelle critiche, così come tutte le critiche che oggi hanno portato a un parziale "revisionismo" riguardo il contributo di Asimov alla fantascienza, sono dipese dall'affermarsi delle avanguardie New Wave e cyberpunk (a cui Asimov, almeno nel primo caso, cercò nelle sue ultime opere di adeguarsi). La completa opposizione tra l'idea pessimistica di un futuro apocalittico e quella ottimistica e positivista di Asimov è stridente e si è anche voluto accusare la produzione di Asimov di parziale obsolescenza. Resta tuttavia indiscutibile il fatto che la sua space opera di così ampio respiro e le sue speculazioni sociologiche e tecnologiche mantengano il loro fascino anche a tanti anni di distanza. La prosa asciutta ma elegante di Asimov, che nel longevo ciclo delle Fondazioni (risalente ad oltre mezzo secolo fa) ha contribuito alla fortuna dell'opera, è ancora ricercata da coloro che hanno rigettato la moderna fantascienza (in particolare cinematografica) fatta solo d'azione e violenza a favore di una fantascienza che torni a riflettere sul passato, sul presente e sul futuro dell'Uomo.

Opere più Importanti  

Grande Universo della Fondazione  

La famosa serie di romanzi e di racconti in cui Asimov immagina una storia futura dell'umanità.

Ciclo dei Robot  

Pre Ciclo dei Robot (Antologie dei Robot)  
Ciclo dei Robot  

Ciclo dell'Impero  

Ciclo della Fondazione  

Prequel del Ciclo
Trilogia Originale  
Sequel del Ciclo

Fantascienza e dintorni  

Dai romanzi e racconti di fantascienza di Asimov sono state tratte anche delle trasposizioni cinematografiche.

Romanzi  

Antologie  

Gialli e Mystery  

Asimov non si è dedicato solo alla fantascienza

Serie dei Vedovi Neri  

Altri  

Libri per ragazzi  

La serie di Norby è stata scritta assieme a sua moglie Janet

Lucky Starr  

Norby

Quelli con i titoli solo in inglese sono inediti in Italia:

Divulgazione scientifica  

Dato l'altissimo numero di saggi scientifici scritti dall'autore, si riportano solo quelli editi in Italia.

Altri  

Autobiografici  

Antologie che contengono suoi racconti  

Premi Hugo  

Nel 1986 la casa editrice Nord li ha raccolti in un unico volume (ISBN 88-429-0587-9)

Libri collegati all'autore  

 

 

Abissi d'acciaio

 

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Abissi d'acciaio

Titolo originale

The Caves of Steel

Altri titoli

La metropoli sotterranea

Autore

Isaac Asimov

1ª ed. originale

1953

1ª ed. italiana

1954

Genere

Romanzo

Sottogenere

Fantascienza

Lingua originale

inglese

Ambientazione

New York City

Protagonisti

Elijah “LijeBaley

Coprotagonisti

R. Daneel Olivaw

Altri personaggi

Julius Enderby, Jezebel "Jessie" Navodny, Roj Nemennuh Sarton, Han Fastolfe, Anthony Gerrigel, Francis Clousarr

Serie

Ciclo dei Robot

Seguito da

Il sole nudo

Abissi d'acciaio (The Caves of Steel), conosciuto inizialmente anche come Abissi di acciaio, La metropoli sotterranea, è un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov, appartenente al Ciclo dei Robot. Essenzialmente è una detective story e chiarisce un'idea di Asimov: la fantascienza è un ingrediente che può essere applicato ad ogni genere letterario.

Indice

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·                     1 Storia editoriale

·                     2 Ambientazione

·                     3 Trama

·                     4 Edizioni

·                     5 Altri progetti

Storia editoriale  

Il libro venne pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista fantascientifica Galaxy in 3 puntate, fra l'ottobre ed il dicembre del 1953.

Nel 1954 viene ristampato e raccolto in un unico volume dalla casa editrice newyorkese Doubleday.

In Italia il romanzo appare a puntate come appendice dei Romanzi di Urania, collana in seguito conosciuta semplicemente come Urania: la prima puntata esce il 10 settembre 1954, in appendice al n. 55 dei Romanzi di Urania.

Solo nel 1963 viene stampata un'edizione a volume unico nella collana Romanzi del Cosmo (n. 116) con il titolo La metropoli sotterranea.

Il 31 ottobre 1971 sempre Urania ristampa in un unico volume il romanzo (n. 578).

Le seguenti edizioni, tutte della Mondadori, usano la traduzione di Giuseppe Lippi, direttore proprio della collana Urania.

Ambientazione  

Isaac Asimov introduce per la prima volta due dei personaggi più riusciti e popolari della sua letteratura: il detective umano Elijah Baley e il robot R. Daneel Olivaw. La storia si svolge sulla terra, in un futuro lontano tremila anni. In questa epoca la terra è sovrappopolata e i suoi abitanti vivono in vaste megalopoli sotterranee, le Città, capaci di sostenere tutte le esigenze delle decine di milioni di cittadini che vi vivono. Una parte degli esseri umani nei secoli precedenti aveva invece colonizzato 50 pianeti esterni, conosciuti come i "Mondi Spaziali". I mondi spaziali sono scarsamente popolati e usano i robot per tutti i lavori manuali. Nei mondi spaziali gli umani si sono evoluti in maniera diversa dai terrestri: hanno sconfitto tutte le malattie e grazie ad una elevata selezione genetica sono riusciti ad elevare la loro aspettativa di vita fino a quattrocento anni. Una delle differenze principali fra Spaziali e terrestri riguarda l'uso dei robot che sono ampiamente usati dagli Spaziali, ma visti con diffidenza dai terrestri che ne limitano l'uso all'esterno delle Città per i lavori nei campi.

Asimov immagina le Città future come una estensione delle odierne metropolitane: vie celeri attraversano la Città da un capo all'altro arrivando alle mense pubbliche, ai bagni comuni (i Personali) ai luoghi di lavoro e fin quasi dentro le case in modo tale che nessuno esce più nel mondo esterno ma rimane sempre all'interno dei suoi Abissi d'acciaio. In realtà la maggior parte della popolazione non riesce più ad uscire in quanto sofferente di una grave forma di agorafobia causata proprio dal fatto di crescere senza mai vedere l'esterno.

Asimov in questo e nei seguenti libri del Ciclo dei Robot dipinge una situazione di conflittualità tra i terrestri, il cui stile di vita è diventato pseudo-socialista a causa della sovrappopolazione e della mancanza di privacy, e gli spaziali, che limitando le nascite e sviluppando la selezione genetica sono diventati longevi, ricchi e con un grandissimo senso della privacy.

Trama  

Il crimine centrale del libro è un omicidio commesso prima dell'inizio del romanzo. La vittima è Roj Nemmenuh Sarton, uno spaziale esperto in robotica che viveva a Spacetown, avamposto degli spaziali poco fuori la Città di New York. Da qualche tempo il dottor Sarton cercava di convincere il governo terrestre ad alleviare le restrizioni anti robot. Una mattina viene ritrovato fuori della sua casa con il torace imploso a causa di un colpo di disintegratore. Il commissario di polizia Julius Enderby, affida al detective Elijah Baley il difficile compito di trovare l'assassino. Elijah, sorpreso da questo incarico, deve inoltre lavorare affiancato da un collega spaziale, un robot umanoide di nome R. Daneel Olivaw, costruito dallo stesso Sarton. Nonostante la diffidenza di Bailey nei confronti dei robot, i due detective affrontano insieme il caso, nel tentativo di evitare anche un incidente diplomatico planetario che potrebbe portare ad un conflitto fra terrestri e spaziali.

Un aspetto centrale del romanzo è il contrasto tra l'umano Elijah e Daneel il robot umanoide. Asimov usa il robot per disquisire della natura umana. Mentre si sta confrontando con un "Medievalista" che ha paura che i robot soppianteranno gli esseri umani, Baley capisce che i robot umanoidi sono delle perfette imitazioni dell'essere umano, ma non potranno mai essere come gli uomini poiché essendo macchine non riescono a capire l'arte, la bellezza o lo stesso concetto di Dio ma solo i concetti esprimibili mediante equazioni matematiche. Nonostante tutto, nella scena conclusiva, R. Daneel mostra un senso di moralità. Capisce infatti che l'omicida deve essere trattato con indulgenza, realizzando che la distruzione del male è meno desiderabile della conversione del male in bene.

Il sole nudo

Il sole nudo

Titolo originale

The Naked Sun

Autore

Isaac Asimov

1ª ed. originale

1957

1ª ed. italiana

1986

Genere

Romanzo

Sottogenere

Fantascienza

Lingua originale

inglese

Serie

Ciclo dei Robot

Il sole nudo (in inglese The Naked Sun) è un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov, secondo libro appartenente al Ciclo dei Robot dopo Abissi d'acciaio.

Indice

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·                     1 Note generali

·                     2 Trama

·                     3 Errore di traduzione

·                     4 Edizioni

·                     5 Altri progetti

Note generali  

Come il libro che lo precede nel ciclo, è una detective story e chiarisce un'idea di Asimov: la fantascienza è un ingrediente che può essere applicato ad ogni genere letterario. Il libro venne pubblicato nel 1957, dopo essere apparso a puntate nella rivista Astounding Science Fiction fra l'ottobre e il dicembre 1956.

Rikaine Delmarre, un "fetologista" (scienziato fetale), responsabile del centro nascite del pianeta di Solaria, ostile alla Terra, viene ucciso. Il poliziotto terrestre Elijah Baley viene chiamato a investigare su richiesta del governo solariano. Nonostante i difficili rapporti fra i due pianeti, il governo terrestre accetta la richiesta per individuare eventuali punti di debolezza nella società solariana. Come nel romanzo precedente, il terrestre lavorerà in collaborazione con il robot umanoide R. Daneel Olivaw.

Il libro si concentra sugli strani costumi della società solariana, in cui il numero di abitanti è rigidamente controllato e i robot superano gli umani con un rapporto di diecimila a uno. I solariani sono educati dalla nascita a evitare il contatto umano, e vivono in immense proprietà da soli o al massimo con il coniuge, che comunque vedono durante la giornata solo per alcuni minuti, dove il rapporto è limitato a brevi conversazioni. Qualsiasi rapporto fisico è considerato non solo sgradevole dai solariani, ma persino ripugnante. La comunicazione viene effettuata soltanto attraverso trasmissioni olografiche.

Anche la Terra sembra essersi evoluta in una società inusuale, con la popolazione confinata, o piuttosto ormai interamente assuefatta, a una vita sotterranea, senza uscire mai all'aperto. Si è infatti sviluppata una forma di agorafobia collettiva, una irrazionale paura contro l'essere esposti al sole nudo.

Il Ciclo dei Robot, a cui questo romanzo appartiene, era inizialmente separato sia dal Ciclo dell'Impero che dal Ciclo della Fondazione, benché alcuni elementi delle tre serie mostrassero comunque riferimenti e sovrapposizioni. Comunque Asimov cercò di sviluppare, negli ultimi anni della sua vita, un'organizzazione e una armonizzazione dei tre cicli.

Trama  

Nonostante l'odio che separa la Terra dai nuovi pianeti degli Spaziali, il poliziotto Elijah Baley è convocato sul pianeta Solaria per investigare su di un omicidio. Il pianeta non possiede una forza di polizia, resasi inutile grazie all'isolamento in cui vivono i suoi abitanti.

Baley viene scelto grazie alla fama che si è conquistato nella vicenda narrata nel libro Abissi d'acciaio, e gli viene affiancato nuovamente il robot positronico R. Daneel Olivaw.

Nonostante le innumerevoli difficoltà parategli dinanzi dalla società solariana, Baley riesce a risolvere il caso, indicando come autore del delitto il roboticista Jothan Leebig, che stava lavorando a un modo per superare l'inabilità robotica di nuocere agli esseri umani.

Il roboticista cercava di sfruttare una falla nella Prima Legge che controlla l'operato dei robot, vale a dire la mancanza della parola "coscientemente". Infatti sarebbe possibile far causare un danno ad un essere umano se il robot non si rendesse conto che la sua azione è potenzialmente dannosa.

Proprio usando questa tecnica, Leebig causa la morte di Rikaine per mano di sua moglie Gladia, e tenta addirittura di far avvelenare il poliziotto da due robot.

Le possibili conseguenze di questa falla nella programmazione robotica vengono sviluppate da Baley fino a immaginare una guerra combattuta da robot, il che sarebbe impensabile nel mondo di Asimov, rigidamente governato dalle Tre leggi della robotica.

Leebig si suicida prima della cattura a causa della fobia solariana per i contatti umani. L'ironia della cosa è che l'"umano" che avrebbe dovuto arrestarlo era il robot R. Daneel Olivaw, talmente perfezionato da essere praticamente indistinguibile da una persona.

Nonostante la sua colpevolezza, Baley non rivela il ruolo di Gladia nell'omicidio, perché fra i due nasce un sentimento, peraltro non concretizzato. L'investigatore riesce a far trasferire la donna sul pianeta Aurora, dove questa potrà far riemergere la sua componente umana e sociale, negatale dalla società solariana.

Elijah Baley rientrerà invece sulla Terra, senza aver scoperto informazioni utili al suo governo, ma evidenziando i difetti della società terrestre. Le conseguenze della sua missione verranno comunque alla luce nel romanzo successivo, I robot dell'alba, che segna una pietra miliare per la storia futura dell'umanità.

Le conseguenze estreme dell'isolamento solariano si paleseranno in un lontanissimo futuro, descritte nel libro Fondazione e Terra, l'ultimo del Ciclo della Fondazione.

Errore di traduzione  

Alla fine del libro edito dalla Mondadori, Elija asserisce che suo figlio Bentley, abbia soltanto sette anni, e non i diciassette che in realtà ha nella versione originale. Questo errore è evidente anche perché in Abissi d'acciaio ne ha sedici, e si svolge solo una decina di mesi prima degli eventi descritti in questo libro. In quello successivo inoltre, in I robot dell'alba, ne ha diciannove, e si svolge infatti a due anni da Il caso Solaria.

I robot dell'alba

I robot dell'alba

Titolo originale

The Robots of Dawn

Autore

Isaac Asimov

1ª ed. originale

1983

1ª ed. italiana

1986

Genere

Romanzo

Sottogenere

Fantascienza

Lingua originale

inglese

Serie

Ciclo dei Robot

I robot dell'alba è un romanzo poliziesco di fantascienza dello scrittore Isaac Asimov, pubblicato nel 1983, terzo libro del Ciclo dei Robot.

Indice

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·                     1 Note generali

·                     2 Trama

·                     3 Edizioni

·                     4 Altri progetti

Note generali  

Il romanzo si apre con il detective Elijah Baley che, mentre si sta allenando con suo figlio e altri terrestri a sopportare l'esposizione all'esterno vincendo la propria agorafobia, viene convocato con urgenza a Washington.

Il suo intervento è stato infatti richiesto per vie diplomatiche dal pianeta Aurora, dove Jander Panell, un robot umanoide identico al suo amico R. Daneel Olivaw, è stato distrutto mediante un blocco mentale - in altri termini è stato commesso un "roboticidio".

Nella vicenda è implicato il roboticista Han Fastolfe, il creatore dei due robot umanoidi, che Baley conosce dalle vicende del libro Abissi d'acciaio (il primo romanzo del Ciclo dei Robot).

Elijah si recherà su Aurora, dove verrà affiancato nell'indagine dall'amico Daneel e da un altro dei robot di Fastolfe, R. Giskard.

Trama  

La disattivazione di un robot, e inoltre di un proprio robot, non è un reato, ma l'intervento di Baley è stato richiesto proprio da Fastolfe, che teme ripercussioni politiche dal caso. Il governo terrestre, dal canto suo, ha accettato la richiesta di aiuto perché il partito di Fastolfe è favorevole a un'ondata di espansione nello spazio da parte della Terra, e teme che questa vicenda possa minare gravemente le possibilità del pianeta.

Su Aurora Baley incontra di nuovo Gladia, la solariana protagonista del romanzo precedente, Il sole nudo (il secondo romanzo del Ciclo dei Robot). Il robot disattivato infatti era parte del suo staff. Nel corso della vicenda si scoprirà addirittura che Gladia aveva una relazione sessuale con il robot Jander, e che lo considerava alla stregua di un marito.

La indagini sul "robocidio" portano Elijah a conoscere la figlia di Fastolfe, Vasilia, molto affezionata alla sua antica balia R. Giskard, uno strano personaggio attratto da Vasilia e Gladia, Santrix Gremionis, e soprattutto il principale oppositore politico di Fastolfe, il roboticista Keldon Amadiro, capo dell'Istituto di Robotica, ma sensibilmente meno dotato del rivale.

Questi desidera infatti una colonizzazione della Galassia da parte di robot umanoidi, che però non è in grado di costruire. Al contrario, i due robot Daneel e Jander sono opera di Fastolfe, e rappresentano un segreto di fondamentale importanza. Infatti durante un trasferimento con un veicolo di superficie si assiste al tentativo di rapire Daneel, sventato grazie ad una mirabile prova d'astuzia di Baley.

Posto di fronte al Presidente del pianeta, Elijah Baley svela il mistero: è stato Amadiro a bloccare la mente del robot Jander, nel tentativo di comprendere il segreto della sua costruzione tramite domande indirette. Amadiro ha attuato il suo piano durante gli incontri fra Gladia e il suo spasimante Gremionis, quando poteva comunicare direttamente con Jander in telepresenza.

Il Presidente si dimostra soddisfatto della spiegazione, il partito di Fastolfe guadagna ulteriori consensi, e per la Terra si prospetta un'epoca di grandi benefici.

Baley però ha in mente ben altro: durante le sue investigazioni ha notato che Giskard sembra sempre precedere i desideri degli umani con le sue azioni, e lo costringe a rivelargli in privato i suoi veri poteri.

Scopre così che il robot possiede doti telepatiche, acquisite per caso durante gli esperimenti infantili che la figlia di Fastolfe aveva fatto su di lui.

Proprio sfruttando queste conoscenze, Giskard ha disattivato Jander, al fine di impedire che lo stesso potesse rivelare i segreti relativi al suo funzionamento ad Amadiro.

Seguendo le Tre Leggi della Robotica, Giskard aveva concluso che il destino migliore per l'umanità sarebbe stata un'espansione a partire dalla Terra, un pianeta sovraffollato e perciò desideroso di spazio.

Giskard appone quindi un blocco mentale su Baley perché non riveli il segreto, ma con la mutua convinzione di assistere a una nuova alba per l'umanità

 

I robot e l'Impero

I robot e l'Impero

Titolo originale

Robots and Empire

Autore

Isaac Asimov

1ª ed. originale

1985

1ª ed. italiana

1986

Genere

Romanzo

Sottogenere

Fantascienza

Lingua originale

inglese

Serie

Ciclo dei Robot

I robot e l'Impero (Robots and Empire) è un romanzo di fantascienza dello scrittore Isaac Asimov, pubblicato nel 1985, quarto libro del Ciclo dei Robot.

Trama  

In pochi anni dall'approvazione Auroriana alla colonizzazione congiunta Spaziale-Terrestre, i Coloni Terrestri occupano e incominciano a terraformare moltissimi mondi. Nel momento in cui si svolgono le vicende di I Robot e l'Impero siamo a quota 26. Al contempo gli Spaziali non si sono ancora mossi e in fin dei conti, secondo l'analisi di Asimov, non poteva che essere cosi, viste le condizioni di assoluto benessere in cui essi si trovavano. Se vivi bene e a lungo in casa tua... perché cercare una nuova casa?

Nel libro non c'è più Elijah Baley, ormai morto da 200 anni, ma sono ancora presenti i robot Daneel Olivaw e Giskard Reventlov. A sostituire Elijah, ci sarà un suo discendente di settimo grado, il "capitano" Daneel Giskard Baley (abbreviato D.G. Baley). Saranno loro ad accompagnare l'ancor viva Lady Gladia per vari pianeti (Solaria, Baleyworld, Aurora e Terra) fino a scoprire il mistero che si cela sotto il libro. Kelden Amadiro, capo dell'istituto di robotica, e il suo brillante aiutante Levular Mandanus hanno infatti un piano per distruggere la Terra, aumentando le reazioni radioattive dell'uranio e del torio per rendere inabitabile il pianeta nell'arco di due secoli.

Daneel e Giskard cercheranno in tutti i modi di impedirne la realizzazione, scontrandosi con i limiti loro imposti dalle leggi della Robotica. È qui che Daneel formula la Legge Zero della robotica (un robot non può causare danno all'umanità o permettere che a causa della sua inazione l'umanità subisca danno). Proprio basandosi sulla Legge Zero, al termine del romanzo Giskard permette che Levular inneschi il meccanismo per rendere radioattiva la Terra (impedendo altresì a Amadiro di impostarlo alla massima potenza, cosa che avrebbe distrutto il pianeta in pochi anni); ha infatti capito che se ciò avverrà gradualmente i terrestri potranno fuggire dalle loro "prigioni" e dimenticarsi di quel pianeta considerato sacro che ancora ostacola il loro sviluppo. In sostanza l'abbandono forzato della Terra è la migliore scelta per l'Umanità. Nonostante la Legge Zero, Giskard si blocca, il cervello positronico devastato dalla consapevolezza che molti umani moriranno nel processo e che non ci sono garanzie che alla fine non siano gli Spaziali a trionfare e poi a decadere, lasciando una galassia disabitata. Tuttavia, prima di disattivarsi riesce a trasferire i suoi poteri "telepatici" a Daneel, assegnandoli il compito di prendersi cura dell'umanità.