La rotazione triennale
I Cistercensi hanno introdotto la rotazione triennale. Serviva a non far esaurire il terreno.
Se su un certo terreno coltivate sempre un tipo di pianta,infatti, il terreno si esaurisce e non dà più frutti.
La rotazione triennale, oltre a fornire il grano dava anche erba per il bestiame (che dopo l'anno 1000 cresce di numero) e legumi per l'alimentazione umana.
I legumi erano una importante fonte di proteine vegetali per i contadini che non avevano la possibilità di mangiare carne.
Naturalmente dividendo il campo in tre parti la produzione di grano diminuisce di due terzi. Questo avrebbe impedito la diffusione della rotazione triennale se non fossero entrati in uso nello stesso periodo il collare di imbottito legno imbottito di cuoio ed i ferri da cavallo.
L'ARATRO
L’aratro è stato un attrezzo di grande rilevanza economica fin dall’età del bronzo. La sua importanza accrebbe ulteriormente quando furono messi a coltura i terreni argillosi più pesanti ma più fertili.
I primi aratri dell’Europa germanica erano paragonabili a quelli in uso nelle terre mediterranee. Gli aratri primitivi, quelli costruiti a Oriente nel mondo classico e tra i germani dell’Europa settentrionale, venivano costruiti secondo lo stesso principio: c’era un ceppo la cui punta principale, giacendo quasi orizzontalmente, effettuava la vera e propria rottura della terra. La trazione del bestiame da tiro veniva trasmessa al ceppo mediante una bure e un timone. Una stegola era costituita dal prolungamento all’indietro del ceppo, faceva parte di uno staffane separato, dritto sulla coda del ceppo. Negli aratri più semplici il ceppo e il timone erano formati da un solo pezzo. Le modifiche a questo tipo consistevano solamente in adattamenti al terreno.
Un attrezzo tale faceva poco più che sollevare terra e sassi spingendoli da parte. Occorreva quindi una seconda aratura trasversale ad angoli retti con la prima. L'aratro veniva tenuto dall'aratore stesso a una altezza giusta per tagliare il terreno con un enorme dispendio di energia fisica e fatica. Una simile aratura poteva essere sufficiente per i terreni leggeri ed aridi delle regioni del mediterraneo,mentre era del tutto insufficiente per i terreni pesanti, umidi e grassi dell'Europa settentrionale dove si affermò un nuovo tipo di aratro.
Il nuovo aratro, usato dai germani già durante la dominazione romana , aveva ruote per controllare la profondità dell'aratura in modo da risparmiare energia all'aratore.
Era munito di un coltro per fendere il terreno e di un versoio per rivoltarlo, faceva solchi profondi e regolari e non necessitava una seconda aratura trasversale.
Grazie a questa nuova aratura, si cominciò a coltivare lunghe strisce di terreno secondo il sistema della rotazione triplice. Per la prima volta il sistema di rotazione a tre campi è testimoniata nel 765 d.c., dove si cita una seminazione primaverile di cereali dopo quella invernale.
Questo aratro più pesante richiedeva una forza di trazione considerevole, questo spinse i contadini a mettere in comune i buoi per l'aratura ,generalmente in numero di quattro . Le fonti medievali mostrano in genere due uomini all'aratura , un aratore che dirige l'aratro e un conducente incaricato delle bestie da tiro.
L'aratro è uno strumento usato in agricoltura fin da tempi antichi per smuovere il terreno e prepararlo per successive lavorazioni o direttamente per la semina.
L'aratro in senso storico è una sorta di evoluzione del piccone, un tempo trainato da buoi o direttamente dalle persone e oggi, nei paesi industrializzati con trattori meccanici.
L'aratura serve per incorporare i resti della precedente coltura nel suolo, abbattere la presenza di erbe infestanti e dissodare e frammentare il terreno in previsione della successiva semina (solitamente previa esposizione agli agenti atmosferici e previe ulteriori lavorazioni con altri attrezzi).
Un contadino lavora la terra con un tradizionale aratro trainato da cavalli
le vere
cause della rivoluzione industriale non sono ancora definite, ma possiamo far
convergere a questo fenomeno l'invenzione della macchina a vapore; ma ci furono
molti sviluppi anche nel settore tessile, agricolo e metallurgico. l'incremento
della produzione agricola ha potuto sostenere lo sviluppo demografico, iniziato
a metà del XVIII secolo, fornendo una maggiore e migliore alimentazione;
l'incremento produttivo agricolo ha inoltre liberato forza lavoro che è stata
assorbita dall'industria del cotone e metallurgica che ha potuto continuare ad
espandersi;
l'aumento della produttività nell'agricoltura e l'incremento del reddito
agricolo hanno creato sbocchi al mercato interno per i prodotti industriali;
il miglioramento e la diffusione di utensili agricoli ha sostenuto la domanda
di ferro incentivando la produzione e l'innovazione nell'attività metallurgica.