Golfo del Messico, piattaforma petrolifera affondata: è un disastro ambientale

La Deepwater Horizon in fiamme

Più che di un timore si tratta ormai di una certezza: l’incendio e poi il crollo della piattaforma petrolifera della Bp, 70 chilometri al largo delle coste della Louisiana, nel Golfo del Messico, sta causando un disastro ambientale di assoluta gravità. Ogni giorno fuoriescono circa 1.000 barili di greggio e le operazioni per tentare di bloccare le perdite sono state interrotte dal maltempo. La macchia nera potrebbe raggiungere presto le spiagge e la regione paludosa della Louisiana causando un disastro ecologico senza precedenti.

Le ricerche degli undici operai dispersi dopo l’esplosione della piattaforma Deep Water Horizon si sono concluse sabato. In tutto erano 126 le persone presenti sulla piattaforma al momento dell’esplosione. I feriti sono 17 di cui quattro in gravi condizioni.
La piattaforma conteneva 2,6 milioni di litri di petrolio ed estraeva 8.000 barili di greggio al giorno, circa 90.000 litri.
La BP, inizialmente ottimista sulle possibilità di evitare il disastro, ha assicurato di fare il possibile per bloccare la fuoriuscita di greggio dalle valvole e dalle tubature, un compito che si sta rivelando “estremamente complicato” e “potrebbe non riuscire”, come ha detto il responsabile delle perforazioni della Bp, Doug Suttles, citato dalla Bbc. La compagnia ha inviato 30 imbarcazioni per pulire le acque e diversi velivoli che disperdono sulla macchia una spray diluente. Sul caso giovedì scorso era intervenuto anche il presidente Barack Obama che aveva detto che il governo degli Stati Uniti considera “una priorità” la risposta ad un’eventuale catastrofe ecologica. (Apcom)

Una deflagrazione inaspettata su una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico ha provocato la morte di 7 persone delle 126 presenti. Molti sono rimasti feriti in modo grave e 11 risultano dispersi. Per le ricerche sono stati chiamati a raccolta elicotteri, aerei e navi della guardia costiera.
La piattaforma Deepwater Horizon della compagnia Transocean, sistemata a 50 chilometri dalla costa della Louisiana, è stata sgomberata. Le persone lese sono state trasportate con aeromobili nelle case di cura di New Orleans e Mobile (Alabama), specializzate nella terapia delle ustioni. Quanto agli 11 operai scomparsi, si auspica che siamo riusciti a salvarsi su barche di emergenza e i mezzi di soccorso stanno passando al setaccio la superficie del Golfo del Messico attorno alla struttura.

La piattaforma, realizzata nel 2001, misura 132 metri per 85 e può essere attiva in acque profondissime fino a 3.000 metri. La zona dove la piattaforma svolge la sua attività ha un abisso di 1.700 metri.

Le ragioni della disgrazia devono essere ancora individuate. L’investigazione potrà essere incominciata solo dopo che l´incendio sarà del tutto spento. La piattaforma si è piegata di dieci gradi come risultato della sciagura.

NEW ORLEANS – La Guardia costiera degli Stati Uniti ha reso noto che nel pozzo petrolifero sotto la piattaforma affondata nel Golfo del Messico è stata scoperta una nuova falla e che la quantità di greggio che fuoriesce è cinque volte superiore a quella stimata inizialmente. Il governatore dello stato della Louisiana ha chiesto un aiuto d’urgenza al governo federale per proteggere le coste minacciate dalla marea nera. “Hanno scoperto una nuova perdita”, ha detto l’ufficiale della Guardia costiera Erik Swanson, riferendosi alla compagnia petrolifera BP, proprietaria della piattaforma affondata. La nuova falla si trova a 1.525 metri di profondità.

“Il comando unificato stima la perdita a più di 5.000 barili al giorno” ha aggiunto l’ufficiale. La nuova perdita è stata confermata da un portavoce della BP, Michael Abdenhoff, che però ha contestato l’aumento della quantità di greggio dispersa: “Noi pensiamo che il volume di quello che si disperde resti invariato”, ha detto. Il governatore dello stato della Louisiana, Bobby Jindal, ha reso noto con un comunicato di aver sollecitato un aiuto supplementare da parte del ministero della Sicurezza interna “dopo le notizie secondo le quali una parte della chiazza sta ormai per toccare le coste della Louisiana, prima di quanto previsto inizialmente”.

Secondo gli esperti, la marea nera di petrolio che si sta allargando nel golfo del Messico potrebbe toccare le coste dello stato già nella serata di domani. Ieri le autorità hanno cominciato a bruciare in modo controllato una parte della chiazza, per ridurne le dimensioni.

Le autorità americane che stanno lavorando per evitare una catastrofe ambientale nelle coste meridionale del Paese hanno appena cominciato a bruciare una parte dell’enorme marea nera di petrolio che galleggia al centro del golfo del Messico. Lo ha fatto sapere la Guardia Costiera. Si tratta di una misura che è stata annunciata in giornata e che è stata adottata per tentare di evitare l’avanzata della chiazza verso terra.

È lotta contro il tempo per bloccare, nel Golfo del Messico, il flusso di petrolio (1.000 barili al giorno) che sta fuoriuscendo dalla piattaforma della Britishi Petroleum, affondata la settimana scorsa. La Bp ha inviato una flotta di navi per ripulire il tratto di mare al largo delle coste della Louisiana e ha messo in campo una flottiglia di robot per tappare il buco sul fondo marino.

Durante la notte la macchia si è allargata del 50% e ora copre un’area di oltre 1.500 chilometri quadrati, anche se secondo gli esperti si tratta perlo più di un sottile velo di greggio sulla superficie. La Deepwater Horizon è affondata giovedì scorso, due giorni dopo una violenta esplosione costata la vita a 11 operai. La Bp ha reso noto che quattro robot sottomarini sono stati dispiegati per impedire che l’incidente si trasformi in un disastro ambientale.

Doug Suttles, capo delle operazioni, ha ammesso, in una conferenza stampa a New Orleans, che un’apparecchiatura sistemata sull’imboccatura del pozzo per contenere le perdite si è rivelata inefficace e ha avvertito che ci vorranno dai due ai tre mesi per fermare la fuoriuscita. «Non è stato mai fatto prima» ha detto, «ma abbiamo al lavoro gli esperti più preparati». Quello che la compagnia sta cercando di fare, ha sintetizzato l’ingegnere meccanico Richard Metcalf, «è di mettere un tappo di sughero a una bottiglia di champagne».

Secondo la stima di Bp, la perdita è di mille barili di petrolio al giorno e viene da due buchi a cinquemila metri di profondità sull’impianto di risalita che collega la bocca del pozzo alla piattaforma affondata. La Guardia Costiera, che sorvola l’area del disastro, parla di «una perdita molto seria», anche se per adesso non è minacciata la costa della Louisiana dove la chiazza di greggio potrebbe danneggiare il fragile ecosistema delle paludi.

L’incidente di martedì scorso sarebbe stato causato da un tubo di trivellazione che ha innescato un’esplosione che ha sviluppato un incendio di vaste proporzioni. I resti della piattaforma si trovano a 80 km dalla costa della Louisiana.

petrolifera Horizon Deepwater della compagnia svizzera Transocean, indotto della British Petroleum è esplosa a circa 60 miglia dalle coste della Louisiana nel Golfo del Messico. Su 126 operai presenti, undici sono dispersi e sette sono rimasti feriti e trasportati al West Jefferson Hospital nella periferia di New Orleans.


Nel momento in cui scriviamo sono in corso le ricerche dei dispersi con l'ausilio di elicotteri, un aereo e barche della Guardia Costiera.
La Transocean informa attraverso il suo sito web che la piattaforma Horizon Deepwater è stata costruita nel 2001 dalla Hyundai Heavy Industries nel cantiere della Corea del Sud ed è progettato per funzionare in acqua fino a 8.000 metri di profondità. Secondo la società proprietaria che dispone di 14 impianti che lavorano nel Golfo del Messico e 140 in tutto il mondo, la Horizon Deepwater "E 'una delle piattaforme più avanzate".

Si fa sempre più concreto il rischio di una catastrofe ambientale nel Golfo del Messico. La chiazza di greggio proveniente dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, esplosa e affondata giovedì scorso, continua ad allargarsi ed ora minaccia le coste della Louisiana. Ora è corsa contro il tempo per cercare di salvaguardare l’ecosistema della zona e di scongiurare un disastro ecologico enorme: a causa dell’incidente si stanno infatti riversando in mare una quantità di petrolio pari a mille barili al giorno. La compagnia BP, responsabile della piattaforma, ha inviato trentadue navi per le operazioni di monitoraggio e pulitura. Un robot sottomarino sta intanto cercando di bloccare l’emorragia di greggio: secondo quanto reso noto da Doug Suttles, responsabile ricerche e produzione dell’azienda, si tratta di un’operazione molto complessa che “potrebbe anche non avere successo”.  
Al momento dell’incidente sulla Deepwater Horizon erano presenti 126persone, di cui 17 sono rimaste ferite e 11 risultano ancora disperse.

Un'esplosione improvvisa e poi le fiamme su una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico. Sette delle 126 persone che erano nella struttura sono rimaste gravemente ferite e 11 risultano disperse. Per le ricerche sono stati mobilitati elicotteri, aerei e navi della guardia costiera.

La piattaforma Deepwater Horizon della compagnia Transocean, situata a 50 chilometri dalla costa della Louisiana, è stata evacuata. I feriti sono stati trasportati in elicottero in ospedali di New Orleans e  Mobile (Alabama), specializzati nel trattamento delle ustioni. Quanto agli 11 lavoratori dispersi, si spera che siamo riusciti a rifugiarsi su imbarcazioni di emergenza e i mezzi di soccorso stanno setacciando l'area del Golfo del Messico attorno alla struttura.

Il contratto per le perforazioni è della BP. La piattaforma, costruita nel 2001, misura 132 metri per 85 e può operare in acque profonde fino a 3.000 metri. L'area dove opera la piattaforma ha una profondità di 1.700 metri.

Le cause dell'incidente devono essere ancora determinate. L'inchiesta potrà essere avviata solo dopo che le fiamme saranno completamente domate. La piattaforma si è inclinata di dieci gradi per effetto dell'incidente. Un'unità della guardia costiera Usa specializzata nella valutazione dei danni ambientali è entrata in azione.

Elicotteri, aerei e navi della guardia costiera stanno cercando gli undici lavoratori dispersi.
Le fiamme sono state innescate da una improvvisa esplosione alle 22:00 locali sulla piattaforma Deepwater Horizon, situata a 50 chilometri dalla costa della Louisiana. La piattaforma è stata evacuata e sette lavoratori gravemente feriti sono stati trasportati in elicottero in ospedali situati a New Orleans e a Mobile (Alabama) e specializzati nel trattamento delle ustioni.
Le speranze sono che gli undici lavoratori che mancano all’appello siamo riusciti a rifugiarsi su imbarcazioni di emergenza e i mezzi di soccorso stanno setacciando l’area del Golfo del Messico attorno alla piattaforma.

La Deepwater Horizon in fiamme (AP Photo/Gerald Herbert)

Il contratto per le perforazioni è della BP. La piattaforma, costruita nel 2001, è lunga 132 metri per 85 e può operare in acque profonde fino a 3.000 mila metri. L’area dove opera la piattaforma ha una profondità di 1.700 metri.
Le cause dell’incidente devono essere ancora determinate.
L’inchiesta potrà essere avviata solo dopo che le fiamme saranno completamente domate. La piattaforma si è inclinata di dieci gradi per effetto dell’incidente.
Una unità della guardia costiera Usa specializzata nella valutazione dei danni ambientali è entrata in azione. (ANSA)

Un'esplosione improvvisa e poi le fiamme su una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico. Sette delle 126 persone che erano nella struttura sono rimaste gravemente ferite e 11 risultano disperse. Per le ricerche sono stati mobilitati elicotteri, aerei e navi della guardia costiera.

La piattaforma Deepwater Horizon della compagnia Transocean, situata a 50 chilometri dalla costa della Louisiana, è stata evacuata. I feriti sono stati trasportati in elicottero in ospedali di New Orleans e  Mobile (Alabama), specializzati nel trattamento delle ustioni. Quanto agli 11 lavoratori dispersi, si spera che siamo riusciti a rifugiarsi su imbarcazioni di emergenza e i mezzi di soccorso stanno setacciando l'area del Golfo del Messico attorno alla struttura.

Il contratto per le perforazioni è della BP. La piattaforma, costruita nel 2001, misura 132 metri per 85 e può operare in acque profonde fino a 3.000 metri. L'area dove opera la piattaforma ha una profondità di 1.700 metri.

Le cause dell'incidente devono essere ancora determinate. L'inchiesta potrà essere avviata solo dopo che le fiamme saranno completamente domate. La piattaforma si è inclinata di dieci gradi per effetto dell'incidente. Un'unità della guardia costiera Usa specializzata nella valutazione dei danni ambientali è entrata in azione.

 

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