www.corriere.it › Politica 21 Aprile 2010
Caccia: approvati i
limiti alla deroga Maggioranza spaccata, no della Lega
I calendari
venatori potranno essere estesi solo di dieci giorni, «non oltre la prima
decade di febbraio»
L'Idv come il Carroccio: «Restiamo contrari»
Caccia: approvati i limiti alla deroga Maggioranza
spaccata, no della Lega
I calendari venatori potranno essere estesi solo di dieci
giorni, «non oltre la prima decade di febbraio»
ROMA - L'Aula della Camera ha approvato l'emendamento di
mediazione della commissione alla legge Comunitaria relativo alla caccia. Il
testo prevede che la deroga sui calendari venatori potrà essere consentita «non
oltre la prima decade di febbraio», e quindi solo di dieci giorni, alle Regioni
che ne facciano richiesta previo un parere preventivo
e vincolante dell'Ispra, a cui le stesse Regioni
dovranno attenersi. L'emendamento, su cui il governo si era rimesso all'Aula, è
passato con 349 sì, 126 no e 32 astenuti. Numerosi deputati del Pdl hanno votato contro l'emendamento, così come quelli della
Lega. «Questa mediazione è vicina al buon senso, ma non si scambi
l'ambientalismo con l'amore del proprio gatto», ha detto Viviana Beccalossi del
Pdl (ha votato no come altri malgrado
il suo gruppo si era espresso a favore), sottolineando «il valore anche
economico» della caccia. «Sulla caccia è stato raggiunto un accordo di alto
profilo che rappresenta un avanzamento della civiltà giuridica del nostro paese
in materia ambientale proprio alla vigilia della Giornata mondiale della Terra»
ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo sottolineando che
«non ci sarà un solo giorno di caccia in più rispetto al calendario vigente».
LAVORO DI MEDIAZIONE
-
Il provvedimento ha rappresentato una mediazione tra
maggioranza e opposizione, raggiunta con il relatore della commissione
Agricoltura Isidoro Gottardo. Proprio l'intesa ha spinto il Pd ad annunciare
l'astensione sull'articolo 43 del ddl, quello relativo alla caccia, e a
rinunciare al voto contrario. Il governo si è rimesso all'Aula, senza dare
dunque indicazione di voto alla maggioranza viste le posizioni divergenti sulla
mediazione. E non a caso, tra le file del centrodestra vi sono stati molti
deputati che si sono espressi contro alla limitazione della deroga. Ha votato
no il gruppo della Lega. E contro si sono pronunciati moltissimi deputati del Pdl, tra cui Viviana Beccalossi, capogruppo in commissione
Agricoltura. Dal vicecapogruppo Simone Baldelli è invece arrivata indicazione di voto positivo.
Neppure l'opposizione ha votato compatta. L'Idv si è
espressa contro e voci dissonanti si sono levate anche nell'Udc e nel Pd. «Di fatto l'Aula ha approvato l'estensione del calendario
venatorio. Riteniamo questo sbagliato e contrario ai principi di protezione
della fauna selvatica e di quella migratoria in particolare. Il fatto che, per
effetto di un accordo tra Pdl e Pd l'estensione sia
stata limitata a dieci giorni, non cambia la nostra posizione»
ha specificato in una nota Antonio Borghesi, vicecapogruppo
dell'Italia dei Valori alla Camera. Proprio i tanti interventi contrari dal Pdl hanno convinto invece Giulio Santagata
a cambiare idea, ha spiegato lui stesso in aula, e ad allinearsi «da
cacciatore» alla posizione del Partito democratico. Il dibattito è stato molto
vivace, con punte di lirismo nell'intervento di Renato Farina che, presentato
da Alessandra Mussolini come su un palcoscenico, ha letto un drammatico brano
dello scritto russo Anton Pavlovič Čechov contro la caccia.
La licenza di porto di fucile per uso di caccia ha la durata di
sei anni ed è rilasciata dalla Questura, in conformità alle leggi di Pubblica
Sicurezza, dopo il conseguimento
dell’abilitazione all’esercizio venatorio, a seguito di esame pubblico da
sostenere di fronte ad apposita Commissione nominata dalla Provincia.
Chi è interessato a conseguire l’abilitazione si deve rivolgere
all’Ufficio Caccia della Provincia di residenza per presentare domanda di
ammissione all’esame di idoneità: possono presentare domanda – secondo
l’apposito modulo Modulo di domanda – i residenti anagrafici e le
persone domiciliate nella provincia, che abbiano compiuto il diciottesimo anno
di età.
L’Ufficio competente è l’U.O.C. Caccia e
pesca della Provincia, sito in Via Trieste n°5 a Grosseto (II°piano);
l’orario di apertura al pubblico è il lunedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 e il
giovedì dalle 9,30 alle ore 12,30 e dalle ore 15 alle ore 17.
Per informazioni ci si può rivolgere alla U.O.S.”Attività amministrativa” – Dr.ssa M.Grazia Volpe Telefono 0564/484583 – e-mail: m.volpe@provincia.grosseto.it
Come previsto dall’apposita normativa (art.29 della Legge
Regionale n.3/1994 e artt.1,2,3,4 del Decreto del Presidente della Giunta
Regionale 25/02/2004 n.13/R), l’esame si compone di una prova scritta e di una
prova orale che vertono sulle seguenti materie: legislazione venatoria,
zoologia applicata alla caccia, armi e munizioni da caccia, tutela della natura
e principi di salvaguardia delle colture agricole, norme di pronto soccorso,
caccia al cinghiale; le nozioni da apprendere sono contenute nel testo
approvato con il Decreto Dirigenziale Regionale n.3729 del 31/07/2006 (Decreto).
Inoltre presso il suddetto Ufficio Caccia della Provincia può
essere richiesto in prestito apposito manuale per la preparazione dell’esame.
Sono, di norma, previste annualmente tre Sessioni d’esame, di cui viene
data comunicazione, anche a mezzo stampa.
Ottenuto dalla Provincia, dopo il superamento dell’esame, il
certificato di abilitazione all’esercizio venatorio, può essere richiesta alla
Questura la licenza, sulla base del certificato medico in originale già
presentato alla Provincia (che il competente Ufficio provvede a restituire
all’interessato).
RILASCIO DELLA LICENZA DI
PORTO DI FUCILE (USO CACCIA) da parte della QUESTURA
La licenza di porto di fucile per uso di caccia è valida per sei anni; agli effetti
delle tasse annuali si intende per anno il periodo di dodici mesi decorrente
dalla data di concessione della licenza. La tassa deve essere pagata, per
ciascun anno successivo a quello di concessione, prima dell’uso dell’arma e non
è dovuta per gli anni nei quali non se ne fa uso.
Per la prima concessione (rilascio) devono essere presentati alla
Questura i seguenti documenti:
1 – domanda su modulo fornito dalla Questura (scaricabile anche dal sito
internet della Questura, all’indirizzo questure.poliziadistato.it/Grosseto.nsf);
2 – n.2 marche da bollo da €.14,62 (da applicare rispettivamente
sulla domanda e sulla licenza);
3 – certificato medico di idoneità psico-fisica, in originale (quello già
presentato alla Provincia che il competente Ufficio provvede a restituire
all’interessato);
4 – certificato di abilitazione all’esercizio venatorio, rilasciato dalla
Provincia (di cui sopra);
5 – certificato di idoneità al maneggio delle armi rilasciato da una Sezione di
Tiro a Segno Nazionale oppure documentazione (o autocertificazione) relativa al
servizio prestato nelle Forze Armate o nelle Forze di Polizia;
6 – due fotografie recenti, formato tessera, a capo scoperto e a mezzo busto;
7 – la ricevuta di pagamento delle tasse di concessioni governative, per un importo
complessivo di €.173,16= (€.168,00 in base al D.M.28/12/1995, e un’addizionale
di €.5,16 ai sensi dell’art.24 della Legge n.157/1992), da versare sul c/c
postale n.8003 intestato all'agenzia delle
entrate Uff. Roma2 - Tasse Concessioni Governative;
8 – ricevuta di versamento di €.1,21=, per il costo del libretto, da
effettuarsi sul c/c postale n.1586 intestato
alla Tesoreria Provinciale dello Stato, con causale "da imputarsi al cap.
IX, capitolo n° 3484 per rilascio libretto porto di
fucile";
9 – ricevuta di pagamento della tassa di concessione regionale, negli importi
corrispondenti al tipo di fucile usato, come di seguito indicato, sul c/c
postale n.109504 intestato alla Regione Toscana – Tesoreria regionale (con
causale “tassa di esercizio venatorio”):
con fucile a 1 colpo, con falchi e con arco €.38,00;
con fucile a 2 colpi €.53,00;
con fucile a più di 2 colpi €.67,00.
10 – una dichiarazione sostitutiva in cui l’interessato attesti:
di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge;
le generalità delle persone conviventi;
di non essere stato riconosciuto obiettore di coscienza ai sensi della Legge
n.230/1998.
Al posto delle dichiarazioni sostitutive può essere presentata la
documentazione rilasciata dagli organi competenti.
La licenza si rinnova alla scadenza del 6°anno; nel periodo di validità viene
rinnovata automaticamente con il pagamento annuale della tassa di concessione
governativa.
Per il rinnovo della licenza – che va richiesto prima della scadenza –, devono
essere presentati gli stessi documenti, sopra elencati, necessari per il
rilascio, fatta eccezione per il certificato di abilitazione all’esercizio
venatorio, la certificazione relativa all’idoneità al maneggio delle armi e la
dichiarazione di non essere stato riconosciuto “obiettore di coscienza”.
Dal Senato parte uno dei più gravi attacchi
alla natura, agli animali selvatici, ai parchi e alla nostra stessa sicurezza:
un disegno di legge di deregolamentazione selvaggia della caccia a firma del
senatore Franco Orsi
Sparisce
l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della
fauna.
L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che
è quello degli animali selvatici, alla cui tutela non è più interessato!
Scompare
la definizione di specie superprotette.
Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i
fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più
delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e
internazionale.
Si
apre la caccia lungo le rotte di migrazione.
Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree
molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli
migratori.
Totale
liberalizzazione dei richiami vivi!
Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Sarà possibile
detenerne e utilizzarne un numero illimitato. Tutte le specie di uccelli,
cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le
peppole, i fringuelli, i pettirossi…
700
mila imbalsamatori fai da te
I cacciatori diventeranno automaticamente
tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e
imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare
illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?
Mortificata
la ricerca scientifica
Non ci sarà più un’autorità scientifica di
riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per
Si
apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili.
Un’incredibile formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga
(cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle
altre aree protette!
Saranno
punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale!
Norma offensiva! Chi protegge "troppa"
natura sarà punito con il blocco dei finanziamenti. Come se creare parchi dove
la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un reato!
Licenza
di caccia a 16 anni.
Da una parte i proclami sulla sicurezza,
dall’altra i fucili in mano ai minorenni. E in caso d’incidente chi lo dice ai
genitori?
Liberalizzato
lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera!
I sindaci possono autorizzare l’abbattimento e l’eradicazione degli animali, in
barba alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia
fastidio”.
Leggi
regionali per cacciare specie non cacciabili.
Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione Europea né due
sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà a Veneto e
Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a
cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe
europee le pagheremo noi!
Caccia
con neve e ghiaccio.
Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di
grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio,
calore.
Ritorno
all’utilizzo degli uccelli come zimbelli!
Le civette saranno legate per zampe e ali e utilizzate come esca! Non c'è
bisogno di commenti.
Ridotta la vigilanza venatoria.
Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese
con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il senatore Orsi?
Riduce la vigilanza!
Cancellato
l’Ente nazionale protezione animali dal Comitato tecnico nazionale.
Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte
da quattro a tre. L’Enpa, storica associazione
animalista italiana, e il Club alpino italiano vengono del tutto estromessi.
Dal Senato della Repubblica parte
in questi giorni uno dei più gravi attacchi alla Natura, agli animali
selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza: un disegno di legge di
totale liberalizzazione della caccia. E' firmato dal senatore Franco Orsi.
Animali usati come zimbelli, caccia nei parchi,
riduzione delle aree protette, abbattimenti di orsi, lupi, cani e gatti vaganti
e tante altre nefandezze.
La legge 157/1992, l’unica legge che tutela direttamente la fauna selvatica nel
nostro Paese, sta per essere fatta a pezzi.
Fermiamoli!!!
Ecco la lista degli orrori.
Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela
della fauna.
L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici,
alla cui tutela non è più interessato!
Scompare la definizione di specie superprotette.
Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e
tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste
dalla normativa comunitaria e internazionale.
Si apre la caccia lungo le rotte di migrazione.
Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree
molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli
migratori.
Totale liberalizzazione dei richiami vivi!
Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in
piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è
consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente
Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato.
Spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente
un certificato. Uno per tutti!!!
Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate
come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli, i pettirossi…
700 mila imbalsamatori
I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare
alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri
entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e
imbalsamarli?
Mortificata la ricerca scientifica
L’Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per
Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e
comunitaria.
Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di
standard uniformi sul territorio nazionale.
Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili.
Un’incredibile formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga
(cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle
altre aree protette!
Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale!
Norma offensiva! Chi protegge "troppa" natura sarà punito. Come se
creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni,
fosse un reato!
Licenza di caccia a 16 anni.
Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili!
Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera!
Un articolo incredibile, che dà a i sindaci poteri di
autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba
alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia
fastidio”.
Un vero e proprio Far West naturalistico.
Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili.
Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione europea, non sono
bastate due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà a
Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di
continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E
le multe europee le pagheremo noi!
Caccia con neve e ghiaccio.
Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di
grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio,
calore.
Ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli!
Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!
Ridotta la vigilanza venatoria.
Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese
con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il Senatore Orsi?
Riduce la vigilanza!
Cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale.
Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte
da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del
tutto estromessa.
E altro, tanto altro ancora.
Fermiamoli!!!
Evitiamo
che l’Italia precipiti in questa forma di barbarie. La natura è la nostra vita.
"Oltre 250 uccelli non
cacciabili giunti feriti a fucilate ai centri recupero della Lipu in pochi mesi". Di questi 150 sono rapaci, 102
dei quali "morti". E non e' che la "punta di un iceberg" in
un paese dove "caccia illegale e bracconaggio dilagano". Questo il
quadro tracciato dalla Lipu.
Per l'associazione,
quella 2009-2010 e' una stagione di caccia che "lascia una scia drammatica
dietro di se', con centinaia di animali appartenenti
a specie protette uccisi a fucilate o impallinati". Per gli animalisti non
e' che "solo un assaggio di quello che succedera'
se l'articolo 38 della legge Comunitaria verra'
approvato anche dalla Camera". Stando ai dati degli uccelli selvatici
giunti a sette dei propri centri di recupero dall'1 settembre 2009 ad oggi, la Lipu denuncia che sono oltre 250 gli uccelli selvatici
giunti impallinati, 150 dei quali "rapaci appartenenti a ben 15 diverse
specie". Tra questi rapaci, gufi, civette e barbagianni, e poi falchi
(pellegrino, gheppi, lodolai), poiane, sparvieri, albanelle e "anche una
rara Aquila minore", recuperata nel palermitano "ma morta
successivamente". Oltre ai rapaci, continua la Lipu, soccorse specie "di grande pregio conservazionistico" come il Fenicottero rosa e il raro
Tarabusino (nel centro Lipu
di Palermo), una Cicogna bianca (a Roma), aironi (Roma e Milano) e un esemplare
di Spatola e altre decine di specie". Tutti animali poi
"deceduti per i pallini conficcati nel corpo o resi irrecuperabili dalle
ferite riportate". La Lipu ha anche effettuato
un bilancio del'attivita' antibracconaggio nel
bresciano e a Cagliari, "due delle aree piu' a
rischio per l'uccellagione". Il risultato e' stato "la rimozione di
oltre 27 mila trappole per piccoli uccelli migratori come tordi e
pettirossi". Un bilancio, quello del 2009, che la Lipu
non esita a 'bollare' come "decisamente negativo", per un anno che,
denuncia l'associazione, "ha visto dapprima la presentazione del proposta del senatore Franco Orsi (Pdl),
poi altri tentativi di introdurre una maggiore liberalizzazione della caccia,
le preaperture in molte regioni, la caccia in deroga
in particolare Lombardia e Veneto e l'uccisione di centinaia di uccelli
appartenenti a specie protette e migliaia di piccoli uccelli migratori vittime
di reti e trappole illegali". Insomma, "un prologo non proprio
all'altezza del 2010, 'Anno internazionale della biodiversita'". Il bilancio della stagione
venatoria appena conclusa "e'
drammatico", commenta Elena D'Andrea, direttore
generale della Lipu. "Ma ancora di piu' ci preoccupa quanto approvato in Senato con l'articolo
38 della legge Comunitaria", aggiunge. "La nostra risposta di fronte
a posizioni venatorie inaccettabili- continua D'Andrea-
e' stata in queste ore la mobilitazione dei nostri attivisti e simpatizzanti,
che chiedono a gran voce che la Camera bocci l'articolo 38 della Comunitaria e
restituisca dignita' al nostro Paese".
CACCIA,
LIPU: STAGIONE VENATORIA CHIUSA,
MA
E’ STRAGE DI SPECIE PROTETTE, UCCISI RAPACI, AIRONI E
CICOGNE. E ADESSO LA DEREGULATION
Oltre
250 uccelli non cacciabili giunti feriti a fucilate ai centri recupero della
LIPU in pochi mesi. 150 i rapaci di cui 102 deceduti. I dati sono solo la
“punta di un iceberg”: caccia illegale e bracconaggio dilagano nel Paese. LIPU
in mobilitazione per l’art.38
La stagione venatoria 2009-2010 si conclude domani ma lascia una scia drammatica dietro di sé, con centinaia di animali appartenenti a specie protette
uccisi a fucilate o impallinati, solo un assaggio di quello che succederà se
l’art.38 della legge comunitaria verrà approvato anche dalla Camera allargando
sempre di più le maglie della stagione venatoria.
Lo denuncia
La
LIPU ha anche effettuato un bilancio del’attività antibracconaggio nel
bresciano e a Cagliari, due delle aree più a rischio per l’uccellagione, che ha
portato alla rimozione di oltre 27mila
trappole per piccoli uccelli migratori come tordi e pettirossi.
Sono oltre 250 gli uccelli selvatici giunti
impallinati ai centri LIPU, di cui 150
rapaci appartenenti a ben 15 diverse specie. Tra di essi rapaci notturni come gufi, civette e barbagianni, e poi falchi (pellegrino, gheppi, lodolai), poiane, sparveri,
albanelle e anche una rara Aquila
minore recuperata (ma poi deceduta) nel palermitano.
Oltre ai rapaci la LIPU ha soccorso specie
di grande pregio conservazionistico come il Fenicottero
rosa e il raro Tarabusino
(centro LIPU di Palermo), una Cicogna bianca
(a Roma), aironi (Roma e Milano) e
un esemplare di Spatola e altre
decine di specie. Tutti animali deceduti in seguito ai pallini conficcati nel
corpo o resi irrecuperabili dalle ferite riportate.
Un bilancio, quello del 2009, decisamente
negativo, che ha visto dapprima la
presentazione del proposta del Senatore Orsi, poi
altri tentativi di introdurre una maggiore liberalizzazione della caccia, le preaperture in molte regioni, la caccia in deroga in
particolare Lombardia e Veneto e l’uccisione di centinaia di uccelli
appartenenti a specie protette e migliaia di piccoli uccelli migratori vittime
di reti e trappole illegali. Un prologo
non proprio all’altezza del 2010, dichiarato Anno internazionale della
biodiversità.
“Il bilancio della stagione venatoria è
drammatico – dichiara Elena
D’Andrea, Direttore Generale LIPU - ma
ancora di più ci preoccupa quanto approvato in Senato con l’articolo 38 della
legge comunitaria, che non abbiamo esitato a definire vergognoso per l’Europa e i
cittadini italiani, per oltre il 90%
contrari a una maggiore liberalizzazione della caccia.
“La nostra risposta di fronte a posizioni
venatorie inaccettabili è stata in queste ore la mobilitazione dei nostri
attivisti e simpatizzanti, che chiedono a gran voce che la Camera bocci l’art.
38 della comunitaria e restituisca dignità al nostro Paese, già gravemente
colpito da una grave crisi della biodiversità e da una procedura d’infrazione
alle direttive comunitarie con la quale l’Europa ci accusa di cacciare troppo e
male”.
Nel nostro sito potrete trovare informazioni sulla nostra
azienda e le nostre attività. Approfondire meglio cosa facciamo e soprattutto
cosa possiamo fare per voi.
Questo sito vi consentirà di conoscerci meglio e di entrare in qualsiasi
momento in contatto con noi per ricevere maggiori informazioni.
Non vogliamo vendere facili illusioni venatorie, ma mettiamo a
disposizione degli AMICI CACCIATORI la nostra esperienza, le nostre ottime zone
di caccia, le nostre attrezzature per poter
soddisfare al meglio nel rispetto delle normative i nostri magici momenti di
caccia
La nostra valle è tutta di proprietà privata,
divisa in piccoli e medi proprietari terrieri. Si trova tra le provincie
di Pistoia e Firenze ed ha un’estensione di circa 3000 ettari. Al suo interno
vi sono tre oasi di protezione per la sosta e lo svernamento degli
animali e sono collocate in tre posizioni strategiche all'interno della
valle. Gli appostamenti sono collocati tra le oasi di protezione. La
maggiore presenza di anatidi, tutti selvatici, sono:
alzavole, germani, codoni, fischioni, canapiglie, mestoloni,
moriglione. Saltuarie le oche, Ottima la presenza di beccaccini,
pavoncelle e folaghe, oltre ad altri limicoli.
Cosa offriamo. L'opportunità di cacciare le
anatre e i trampolieri nei migliori appostamenti e nei migliori modi. I nostri
appostamenti sono costruiti sia su palafitta con annesso un piccolo capanno
coperto in caso di intemperie sia in botti aperte. Si spara sia a fermo, sia al
volo. Ad ogni appostamento forniamo gli stampi e le ottime anatre vive da
richiamo che abbiamo selezionato.
Con ottimi risultati, da diversi anni, gestiamo con
l'ausilio di personale locale, la caccia ad acquatici in una fra le migliori
zone umide delle Georgia sul Mar Nero e degli
immensi territori collinari e boschivi per la caccia alle beccacce.
In questo angolo meraviglioso della terra abbiamo
avuto la concessione di poter esercitare la nostra grande passione; "la
vera caccia agli uccelli acquatici ed alle oche" in appostamenti con
stampi e richiami. Abbiamo portato in questa splendida valle, oltre alla nostra
esperienza, tutta l'attrezzatura tecnica che serve per fare delle ottime
giornate di caccia in un ambiente unico nel suo genere, dove il cacciatore di
anatre diventa il protagonista.