Il nome odierno deriva dal volgare castellum, a sua volta dal latino castrum, insediamento militare.
Molti castelli in principio erano solo delle torri di guardia isolate, solitamente di legno, adatte a proteggere appezzamenti di terreno e a controllare passaggi obbligati. Con il passare degli anni si assiste a un progressivo processo evolutivo dove il castello diventa un complesso di edifici fortificati, a volte comprendenti un intero borgo, abitato dal popolo che serve il Signore e i suoi bisogni e che, all'occorrenza, si rifugia all'interno del complesso fortificato sopportando assedi. Sede del signore, rimase per tutto il Medioevo, il centro amministrativo e giuridico. Nel tardo Medioevo si assiste all’edificazione di castelli nelle grandi città, allo scopo di controllarle e far fronte alle insubordinazioni cittadine. La ricerca storiografica ha indicato il X sec. come l'inizio di un vero e proprio incastellamento.Le torri alte e svettanti divengono più basse e larghe fino a divenire bastioni a forma di punta, per meglio deviare i colpi d'artiglieria.
Viene anche abbandonata la fisionomia difensiva per compartimenti stagni in favore di una più ampia accessibilità delle varie parti, in modo da poter agevolmente raggiungere i punti sotto attacco e rifornirli di munizioni e uomini.
I castelli nascono dall’esigenza dei loro fondatori di difendersi. Non dimentichiamo che siamo in epoca (VII-VIII secolo DC, l’inizio del Feudalesimo) in cui si viveva in modo alquanto pericoloso. Erano, altresì, l’abitazione primaria del Signore del Feudo. Dal castello ci si difendeva dai propri nemici e si difendeva anche il territorio, perché in genere vennero costruiti in posizioni sopraelevate, dominando il paesaggio ed il territorio sottostante.
Durante tutti secoli i castelli subirono delle trasformazioni diventando, nel corso degli anni, vere e proprie fortezze, adeguandosi al continuo sviluppo delle armi d’assedio. Fu solo nel primo millennio che si cominciò a costruire castelli in pietra, che inizialmente erano molto più somiglianti ad un accampamento. Inizialmente si costruiva un fossato attorno ad un torrione centrale che si chiama “mastio o maschio”. Poi si passò, sempre a causa dello sviluppo delle armi d’assedio, a costruire fortificazioni esterne e le palizzate di legno cominciarono a trasformarsi in bastioni di pietra. All’interno e sopra queste poderose mura si costruirono dei camminamenti, feritoie per scagliare all’esterno frecce, olio bollente, pece e quant’altro.
A partire dal Millequattrocento, con l’inizio dell’uso di armi da fuoco, si assistette ad un’altra trasformazione: la separazione del nucleo abitativo da quello propriamente militare. Le difese erano affidate ad una piccola torre di forma pentagonale incassata nel terreno, con cannoni a tiro incrociato posti nel bastione accanto. Quindi, il castello vero e proprio sparì, lasciando il posto a vere e proprie cittadelle difensive, trasformandosi in palazzo cittadino o villa residenziale. Il nucleo abitativo venne quindi separato definitivamente da quello difensivo.
Architettura
Tutti i castelli hanno alcune caratteristiche in comune.
A - Residenza fortificata, comprensiva del mastio, la vera e propria abitazione della famiglia feudale e della corte
B e C - Torri difensive
D - Mastio o Donjon la torre più grossa, residenza dei feudatari ed estrema difesa in caso di invasione della corte
E - Cappella
G e H - Torri difensive minori
K - Accesso laterale
M e N - Torrette del mastio collegate con scale a chiocciola alle torri esterne difensive
O - Camere delle sentinelle e torrette di guardia
P - Merlatura guelfa
Q - Cammino di ronda
R - Fossato
S - Barbacane
Spesso i castelli erano circondati da fossati, che potevano essere o colmi d'acqua (alimentati dall'acqua di un fiume) oppure semplici fossi. Il fossato impediva al nemico di attaccare le torri dal basso cercando di farle crollare e permetteva di mantenerlo ad una distanza tale da essere colpito con frecce. Il fossato poteva essere superato tramite ponti fissi in muratura o ponti levatoi in legno, i quali venivano sollevati in caso di attacco impedendo alla fanteria di colpire direttamente gli ingressi e anche di raggiungerli.
I castelli medievali presentano la caratteristica architettonica della
merlatura, che consiste in un'alternanza di settori pieni e vuoti nella parte
terminale della muratura così a formare una sommità dentata. Lo scopo delle
merlature era la protezione dei soldati sui camminamenti dagli attacchi di
arcieri e frombolieri. Dai bordi dei merli si aprivano le caditoie, delle
botole che consentivano di versare sui nemici acqua bollente o punte.
I merli presentano due stili architettonici: si definiscono merlature ghibelline
( o imperiali ) quelle che presentano sommità a coda di rondine mentre guelfe (
o papali ) sono le merlature a corpi quadrati che tuttavia intendono le
proprietà dei sacerdoti . Anche guelfi e ghibellini segnalavano il
proprietario, negli anni successivi le merlature furono costruite a discrezione
dei progettisti.
Merlature guelfe, Merlature ghibelline
La torre quadrata fu il primo tipo ad essere costruito, permetteva alcune linee di tiro e era spesso soggetta a scavi nelle fondamenta da parte dei nemici per farla crollare; più tardi un secondo tipo più raro comparve sulla scena, la torre poligonale che offriva più linee di tiro. Ultima e più recente, la torre rotonda sostituì le precedenti perché non poteva essere minacciata dagli scavatori e offriva illimitate linee di tiro. Le torri potevano essere scoperte o coperte da un tetto a capanna o conico.