Carlo Magno

Ritratto immaginario di Carlo Magno, di Albrecht Dürer.

 

 

Re dei Franchi, dei Longobardi e Sacro Romano Imperatore

Regno

 

25 dicembre 800 – 28 gennaio 814

Incoronazione

 

25 dicembre 800, Basilica di San Pietro, Roma

Predecessore

 

Pipino il Breve

Successore

 

Ludovico il Pio

 

Nome completo

 

Carlo

Nascita

 

Sconosciuto, 2 aprile 742

Morte

 

Aquisgrana, 28 gennaio 814

Casa reale

 

Dinastia carolingia

Padre

 

Pipino il Breve

Madre

 

Berta dai grandi piedi

Consorte

 

Imiltrude, Ermengarda, Ildegarda, Fastrada, Liutgarda

Carlo, detto Magno, o Carlomagno, (2 aprile 742 – Aquisgrana, 28 gennaio 814), fu re dei Franchi e dei Longobardi e imperatore del Sacro Romano Impero. L'appellativo Magno (in latino Magnus, "grande") gli fu dato dal suo biografo Eginardo, che intitolò la sua opera Vita et gestae Caroli Magni.

Grazie a una serie di fortunate campagne militari allargò il regno dei Franchi fino a comprendere una vasta parte dell'Europa occidentale. La notte di Natale dell'800 papa Leone III lo incoronò imperatore, fondando l'Impero carolingio.

Con Carlo Magno si assisté quindi al superamento, riguardo alla storia dell'Europa occidentale, dell'ambiguità giuridico-formale dei regni romano-barbarici in favore di un nuovo modello imperiale. L'Impero resistette fin quando Carlo fu in vita, venendo poi diviso tra gli eredi, ma la portata delle sue riforme e la sua valenza sacrale influenzarono radicalmente tutta la vita e la politica del continente europeo nei secoli successivi.

 

 

  La SCIENZA nell’Islam    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’Islam esistevano due generi di scienze: le scienze islamiche, basate sul Corano, sulla legge islamica e sulle tradizioni musulmane, e le scienze straniere, comprendenti la scienza e la filosofia naturale dell’antica Grecia.
Per più di quattro o cinque secoli, molti studiosi appartenenti alla società islamica assorbirono la scienza e la filosofia naturale greche e le integrarono con propri contributi.

La filosofia naturale era studiata e applicata dai filosofi, la loro concezione del mondo si fondava, in gran parte, sugli scritti di Aristotele e su alcuni testi neoplatonici attribuiti ad Aristotele.
La filosofia naturale greca svolse, nell’islam, un ruolo di maggior rilievo quando fu strettamente collegata al “Kalam” vale a dire “un’indagine su Dio, sul mondo come creazione di Dio, e sull’uomo come creatura speciale posta da Dio nel mondo con dei doveri verso il suo creatore “ afferma Sabra, uno dei maggiori storici della scienza islamica. I mutakallimun, come venivano collettivamente chiamati coloro che praticavano il Kalam, cercavano di trovare dei sostegni alla verità rilevata e di conciliarla con la razionalità utilizzando la filosofia greca mai comunque studiata per se stessa, ma come sostegno all’interpretazione religiosa .
Se consideriamo i mutakallium come teologi, possiamo dire che almeno alcuni teologi musulmani attinsero alla filosofia greca, anche se la maggior parte di loro avrebbe considerato come blasfema l’idea stessa che la filosofia greca fosse necessaria per difendere l’islam e il Corano.
Filosofia e filosofia naturale erano spesso argomenti messi al bando nel pensiero musulmano. Molti dei più insigni scienziati e filosofi naturali musulmani, lavoravano sotto la protezione dei sovrani e non insegnavano nelle scuole. Per un filosofo dichiarare di avere Aristotele come maestro ed esaltare l’uso della ragione umana per la conoscenza e l’interpretazione del mondo poteva essere pericoloso: poteva subire gli attacchi dei capi religiosi locali.
La filosofia e la filosofia naturale non dovevano essere studiate per se stesse, perché potevano rivelarsi pregiudizievoli per la fede. Il problema della creazione del mondo era il nodo più difficile da sciogliere per conciliare pensiero greco e Corano, infatti per Aristotele l’eternità del mondo era una verità fondamentale della sua filosofia naturale.
L’aritmetica e l’astronomia erano accettate perché considerate utili per la fede, l’aritmetica serviva per dividere i patrimoni ereditari, la seconda per calcolare i fenomeni astronomici sui cui regolare le ore delle preghiere quotidiane.

Nella sua grande opera filosofica L’incoerenza dei filosofi, al-Ghazali attaccava la filosofia antica, in particolare quella aristotelica, criticando le idee di al-Farabi e di Avicenna, due dei più importanti commentatori islamici di Aristotele.
Secondo al-Ghazali, la teologia e la filosofia naturale erano pericolose per la fede. Egli mostrava una costante sfiducia nei filosofi e apprezzava le “masse incolte”. Egli sostiene infatti che la natura è completamente sottomessa a Dio e ogni fenomeno naturale avviene per il solo volere del Dio. Considerava pericolosa anche la matematica perché le sue dimostrazioni chiare, dimostrabili e certe portavano a ritenere che anche la filosofia lo fosse.
“ Quante persone ho visto allontanarsi dalla verità a causa dell’alta stima che hanno per i filosofi, senza alcun altro fondamento “ e chi si dedica a questi studi resta “ infetto dal male e dalla corruzione dei filosofi. Pochi sono coloro che si dedicano a quegli studi senza essere spogliati della religione e senza che il timor di Dio sia strappato dalle loro teste.

 



Ancora oggi, il persiano ed altre lingue indoeuropee, usano i caratteri arabi per la loro scrittura.

Molte sono le parole di origine araba della lingua italiana. Eccone alcune:

albicocca, alchimia, alcol, alfiere, algebra, ammiraglio, arancio, azzurro, baldacchino, cotone, fardello, giara, giraffa, giubba, limone, zucchero . . .

 

  ASTRONOMIA  ISLAMICA

 

IL PRIMO ANNO DEL CALENDARIO ISLAMICO, CORRISPONDE AL 622 D.C., ANNO CHE VIDE IL PROFETA MAOMETTO, FUGGIRE VERSO MEDINA, A CAUSA DEL SUO RIFIUTO DI CULTI POLITEISTI. EGLI PREDICAVA LA VENERAZIONE DI UN SOLO DIO. DOPO LA SUA MORTE, AVVENUTA NEL 632, LA RELIGIONE COMINCIO’ AD ESPANDERSI FINO ALL’AFRICA ED IN SPAGNA. IL CALIFFO AL-MANSUR (754-775 ), FONDO’ LA CITTA’ DI BAGHDAD, DIVENUTA SUCCESSIVAMENTE CAPITALE, TRASFERITA DA DAMASCO. NELLE VICINANZE, C’ERANO I MEDICI CRISTIANI DI GIUNDISHAPUR E FU OCCASIONE D’INCONTRO E RECIPROCO ARRICCHIMENTO CULTURALE. PROBABILMENTE IN QUELLE OCCASIONI, I MUSULMANI VENNERO A CONOSCENZA DELL’ESISTENZA DI MANOSCRITTI ANTICHI, CUSTODITI NELLE ALTRETTANTO ANTICHE BIBLIOTECHE DI PAESI A LORO LONTANI.

COSI’, PARE CHE IL CALIFFO HARUN AL-RASHID, INVIO’ SUOI UOMINI (LO FECERO ANCHE I SUOI SUCCESSORI) NELL’IMPERO BIZANTINO, PER ACQUISTARE I MANOSCRITTI GRECI.
DURANTE IL IX SECOLO, FU FONDATA LA CASA DELLA SAPIENZA, CENTRO DI TRADUZIONE DI TESTI DAL GRECO ALL’ARABO. SUCCESSIVAMENTE ACCADDE CHE PROPRIO LA LINGUA ARABA, DIFFUSA IN SPAGNA, DIVENNE MEZZO DI PROPAGAZIONE DI UNA ENORME CULTURA.
ADDIRITTURA QUESTI TESTI GIUNSERO IN OCCIDENTE E LI’ FURONO TRADOTTI IN LATINO.

ANCHE LE OPERE DI ASTRONOMIA, PERMISERO DI CONTINUARE UN CAMMINO INTRECCIATO CON LE ALTRE CIVILTA’. OVVIAMENTE LA FENOMOLOGIA CELESTE, ERA PER GLI ISLAMICI, FONTE DI ‘’REALIZZAZIONE’’ VERSO IL LORO DIO. ANCHE ALCUNI ASPETTI PRATICI, COME IL CALENDARIO LUNARE, IMPEGNO’ I MATEMATICI DEL TEMPO. SEMBRA CHE MAOMETTO SI SIA OPPOSTO ALL’ INTRODUZIONE DEL MESE INTERCALARE (CHE SERVE A MANTENERE L’ANNO IN ACCORDO CON LE STAGIONI), ED ANCORA OGGI, QUINDI, IL MESE SACRO DEL DIGIUNO , IL RAMADAN, SI PUO’ PRESENTARE IN QUALUNQUE STAGIONE.

ALTRI ASPETTI PRATICI, RIGUARDARONO L’USO DELLE ’"ORE" PER SCANDIRE I MOMENTI DI PREGHIERA DURANTE LE GIORNATE O PER L’OSSERVAZIONE DELLA LUNA PER ATTENDERE IL NOVILUNIO (QUANDO IL SOLE , LA TERRA E LA LUNA, SONO ALLINAETI ) CHE SERVIVA PER INIZIARE IL MESE, MA NON ERA FACILE RISOLVERE PROBLEMI DI CALCOLO COMPLESSI.

UN ALTRO IMPORTANTE IMPEGNO , SI CONCRETIZZO’ QUANDO FU POSTA LA NECESSITA’ DI ORIENTARSI TUTTI VERSO LA MECCA DURANTE LA PREGHIERA. GRAZIE A COMPLICATI CALCOLI MATEMATICI, NELL’UNDICESIMO SECOLO, I FEDELI EBBERO LA POSSIBILITA’ DI ORIENTARSI, GRAZIE AD UN’ACCURATISSIMA MAPPA DOVE SI POTEVANO RICAVARE LA LATITUDINE , LA LONGITUDINE E LA DISTANZA DALLA MECCA.

IL POPOLO E’ SEMPRE STATO ATTRATTO DALL’ASTROLOGIA E SPESSO VENIVANO CONSULTATI ASTROLOGI CHE SI SERVIVANO DI TABELLE CON LE POSIZIONI PLANETARIE. TUTTAVIA, IL VERO GRANDE STUDIO ASTRONOMICO EFFETTUATO DA TOLOMEO, AIUTO’ DI MOLTO LA COMPRENSIONE DELLA MECCANICA CELESTE. LE REGISTRAZIONI MIRAVANO A MIGLIORARE SEMPRE PIU’ I VALORI DELL’ECCENTRICITA’ DELL’ORBITA SOLARE E DELLA DETERMINAZIONE DELL’OBLIQUITA’ DEL PIANO DELL’ECLITTICA .
NACQUE PERO’ IL BISOGNO DI AVERE STRUMENTI ANCORA PIU’ PRECISI E DI GRANDI DIMENSIONI E SOPRATTUTTO FISSI. VENNERO ALLA LUCE I PRIMI OSSERVATORI ASTRONOMICI, GRAZIE OVVIAMENTE ALL’INTERVENTO DEI SOVRANI (A LIVELLO POLITICI ED ECONOMICO ).

 

E’ DOVEROSO RICORDARE ‘’LA SCUOLA DI MARAGHA’’, COSTITUITA DA ASTRONOMI CHE AVEVANO FATTO ERIGERE UN OSSERVATORIO IN QUESTA ZONA DELL’IRAN SETTENTRIONALE.

CORREVA L’ANNO 1259, QUANDO FURONO INIZIATI I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE. CONTENNE UNA VASTA BIBLIOTECA MENTRE LA STRUMENTAZIONE ERA ALL’APERTO. DURANTE IL 1271, FURONO COMPLETATE LE TAVOLE ASTRONOMICHE BASATE SULLE ’’INDICAZIONI’’ TOLEMAICHE. BISOGNERA’ PERO' ASPETTARE IL 1420, PER VEDERE L’AUTOREVOLE COSTRUZIONE DELL’OSSERVATORIO DI SAMARCAND, NELL’ASIA CENTRALE. LI’ FURONO OSSERVATI IL SOLE, LA LUNA, I PIANETI E CATALOGATE NUMEROSE STELLE.

TUTTAVIA LA MATEMATICA VEN IVA APPLICATA COME GIUSTO STRUMENTO DI CODIFICA PER L’ASTRONOMIA, MA IL METODO DI STUDIO DIFETTAVA DI METODICHE OSSERVAZIONI DIRETTE DEL CIELO. COMUNQUE INIZIARONO AD AFFERMARSI IN QUEGLI ANNI, I PRIMI DUBBI RIGUARDO L’ALAMGESTO E SE GLI ASTRONOMI ISLAMICI, DA UNA PARTE, DIEDERO SCARSA IMPORTANZA ALLA SUPERNOVA DEL 1054.

IN SOSTANZA I CICLI E GLI EPICICLI INIZIARONO AD ESSERE ATTACCATI NELLA LORO BASE CONCETTUALE, MA NON MANCARONO I TENTATIVI DI CONCILIARE IL MOTO RETROGADO DEI PIANETI, SERVENDOSI DI UN’IMMAGINE DEL CIELO, FATTA DI SFERE L’UNA INCASTONATA NELLE SUCCESSIVE.

UNO STRUMENTO ASTRONOMICO IMPORTANTISSIMO, E’ STATO L’ASTROLABIO. FIN DAL MEDIOEVO, I NAVIGANTI LO USARONO E LE ORIGINI VANNO FATTE RISALIRE ALL’ANTICHITA’ GRECA.
HA UNA BASE DI OTTONE ED E’ FORNITO DI UN ANELLO PER SOSPENDERLO. E’ DOTATO DI UN’ALIDADA, OVVERO DI UNA BARRA DI OSSERVAZIONE, FERMATA AL CENTRO CON UN PERNO PER PERMETTERLE DI RUOTARE E SERVE PER MISURARE L’ALTEZZA DEI CORPI CELESTI.
SUL BORDO DEL CERCHIO, C’E’ UNA SCALA GRADUATA E L’OSSERVATORE NON DEVE FARE ALTRO CHE VEDERE LA STELLA SCELTA ATTRAVERSO L’ALIDADA, PER POI LEGGERE IL VALORE DELLA SCALA. SULLA PARTE POSTERIORE, SI TROVANO DUE SCALE CIRCOLARI CHE FORNISCONO LA POSIZIONE DEL SOLE SULL’ECLITTICA.

LA STRAORDINARIA BELLEZZA DI QUESTO STRUMENTO, STA NEL FATTO CHE IL CIELO VIENE LETTERALMENTE TRASFERITO SU DI ESSO. TECNICAMENTE GLI ANGOLI CHE FORMANO GLI OGGETTI DEL CIELO CON LA SFERA CELESTE, TRASFERITI DALL’ASTROLABIO, SONO GLI STESSI. INOLTRE, LA PRECISIONE USATA PER LA REALIZZAZIONE, LA PRATICITA’ NEL TRASPORTARLO DATE LE RIDOTTE DIMENSIONI, HANNO FATTO DELL’ASTROLABIO, UNO DEI PIU’ AFFASCINANTI STRUMENTI D’INDAGINE DEL CIELO. IL POLO NORD CELESTE CORRISPONDE AL SUO CENTRO, MENTRE VENGONO INDICATI L’ORIZZONTE, IL CERCHIO ORARIO, L’ECLITTICA, LO ZENIT, L’EQUATORE. SI PUO’ CALCOLARE LA FUTURA POSIZIONE DELLE STELLE E DEL SORGERE DEL SOLE.

E’ ATTRAVERSO LA TRADUZIONE LATINA, DI TESTI ASTRONOMICI DALL’ARABO IN UN PERIODO CHE VA DAL X AL XII SECOLO CHE E’ GIUNTA FINO A NOI, LA COMPRENSIONE E L’USO DELLE COORDINATE ALTAZIMUTALI. QUESTE ULTIME SONO UN SISTEMA DI RIFERIMENTO PER INDIVIDUARE UN PUNTO SULLA SFERA CELESTE. LE DUE SERIE DI CERCHI, INTERSECANDOSI, FORMANO ANGOLI RETTI . E’ PROPRIO QUESTA SEMPLICE CARATTERISTICA DI RIFERIMENTO, CHE CI PERMETTE, CONOSCENDO I VALORI D’INDIVIDUARE ESATTAMENTE LA POSIZIONE DI UN OGGETTO CELESTE.
IL MASSIMO CERCHIO E’ DETTO ORIZZONTE ASTRONOMICO MA ATTENZIONE A NON CONFONDERVI CON L’ORIZZONTE LINEA DI SEPARAZIONE TRA IL CIELO ED IL MARE, INFATTI, POICHE’ LA TERRA E’ SFERICA, PIU’ SIAMO ALTI SUL LIVELLO DEL MARE, E PIU’ SARA’ BASSO SULL’ORIZZONTE.

L’AZIMUT E’ LA DISTANZA ANGOLARE DALLA DIREZIONE DEL NORD AD UN PUNTO PRESO IN CONSIDERAZIONE SULL’ORIZZONTE, MENTRE PER ‘’INCONTRARE’’ L’ASTRO, DOBBIAMO SALIRE SULL’ORIZZONTE E VIENE CHIAMATA ALTEZZA. L’AZIMUT VIENE CONTATO IN SENSO ORARIO. PERTANTO AVREMO AD EST UN VALORE DI +90°, A SUD 180°, AD OVEST 270°, A NORD 360°( OPPURE O ° ).

UN FILOSOFO SCRISSE: TUTTI, HANNO ALZATO GLI OCCHI AL CIELO PER AMMIRARE TANTA STRAORDINARIA MAESTOSITA’ E BELLEZZA. NESSUNO HA MAI ABBASSATO LO SGUARDO, PENTITO DI AVER GUARDATO IN QUESTO BUIO APPARENTE, PIENO D’ IMMENSO