Esistevano
principalmente tre modelli di gilda: le Gilde Religiose o di
Beneficenza, che, come dice lo stesso nome, si occupavano
dell'esercizio della religione e facevano opere di carità; le Gilde
dei Mercanti e le Gilde di Mestiere, le quali avevano entrambe fini economici.
I tre
tipi di gilda esistevano in tutta l'Europa occidentale e il modello di base di
ognuno rimaneva invariato in ogni località. Le gilde erano essenzialmente un
fenomeno cittadino e tanto più era commerciale e indipendente la città, tanto
più esse erano numerose e attive. Si osservi ad esempio come nelle città
cosmopolite di Strasburgo, Bruges, Ghent, Barcellona,
Firenze e Milano le Gilde economiche raggiunsero il loro massimo potere.
Gli
obiettivi di queste gilde furono modificati in modo da includere la carità
verso i laici caduti in povertà oltre che verso i compagni di gilda. Le gilde
religiose laiche erano numerose per tutta l'Europa Cristiana ed erano presenti
in numeri considerevoli nelle singole città: in Amburgo ve ne erano più di
cento e dal XII secolo in poi esse prosperarono in Inghilterra.
La
struttura, gli obiettivi e i compiti delle gilde, si ritrovano, praticamente
invariati, in ognuna di esse. La struttura gerarchica era semplice, basata su
un certo numero di officiali che gestivano le regole
per un gran numero di membri. Ordinariamente un membro prestava un giuramento
di ammissione, pagava una piccola tassa di entrata e versava annualmente una
piccola somma per il fondo comune. Gli officiali erano eletti agli incontri
plenari della gilda e in alcune gilde erano soggetti a una multa in caso si
fossero rifiutati di servire.
L'essenza
di queste gilde era l'esercizio della religione ed esse erano invariabilmente
dedicate a un santo patrono. Oltre ad accendere ceri e a recitare preghiere
speciali al loro patrono, specialmente nel suo giorno di festa, ai membri era
richiesto di pregare per le anime dei fratelli defunti, di dare aiuto ai
pellegrini, di vivere in pace con i loro compagni membri della gilda e di dare
aiuto ai malati e ai bisognosi. Doveva essere prestato aiuto ai membri che
fossero caduti in disgrazia, che soffrissero per ferite, malattie, vecchiaia, o
ai quali fossero capitati furti, incendi o altre disgrazie. Tali aiuti erano
spesso rigorosamente regolamentati:
Alcune
delle gilde si facevano carico dell'educazione oppure aiutavano nella
manutenzione delle strade, delle mura cittadine e dei ponti. Attraverso i loro
contributi alle spese municipali le gilde si trovarono a essere strettamente
connesse, ma mai identificate, con le autorità locali. Le Gilde
Religiose furono le antesignane delle Gilde dei Mercanti
e delle Gilde di Mestiere e durarono finché non furono soppresse in
Inghilterra da Enrico VIII ed Edoardo VI.
In
Inghilterra l'apparizione delle prime gilde di questo tipo si può dire sia
stata più rapida a causa della conquista Normanna; infatti
l'influenza dei cittadini normanni e del loro avanzato sistema economico si
tradusse in un declino dell'importanza dell'agricoltura in Inghilterra e in un
aumento del numero e dell'importanza delle città. Verso la fine del XII secolo
un grande numero di città Inglesi possedevano una Gilda dei Mercanti
con uno statuto approvato dal re. Gilde come queste divennero una
caratteristica dei comuni Inglesi, anche se erano molto distinte dalle autorità
municipali. Esse erano responsabili dell'organizzazione e dello sviluppo del
commercio della città sotto la supervisione e il controllo delle stesse
autorità municipali.
La
gilda allestiva e controllava i mercati, fissava i prezzi e le paghe, combinava
gli acquisti di grosse quantità di merce da parte del comune, fissava i pesi e
le misure per i principali generi di consumo, supervisionava il commercio sia
dei membri che degli esterni, incamerava le gabelle dai non membri che
desiderassero commerciare in città e puniva i trasgressori dei suoi
regolamenti.
I membri
originali della gilda erano uomini che possedevano del terreno all'interno dei
confini della città: in quest'epoca il termine «mercante»
comprendeva tutti coloro che compravano e vendevano in proprio, per cui
l'appartenenza alla gilda si estendeva a piccoli commercianti e artigiani così
come a ricchi mercanti.
In
tempi successivi, il titolo di socio della gilda poteva essere ottenuto in
eredità, o direttamente comprandolo, anche da mercanti di altre città. In
alcuni casi buona parte della popolazione godeva dei benefici di socio della
gilda. La gilda considerava molto importante mantenere elevata la propria
reputazione e coloro che contravvenivano alle regole venivano severamente
puniti, così a esempio le cronache riportano come a Chester un uomo che usò
false misure e vendette birra adulterata fu tassato per una somma pari a
quattro Scellini, l'equivalente all'epoca, di 32 galloni della migliore birra.
Le
espulsioni dalla gilda non erano rare e richiedevano da parte dell'ex socio il
pagamento di una somma affinché gli fosse permesso in futuro di continuare a
commerciare.
La
gilda aveva il monopolio dei commerci all'interno di una città, ma le autorità
municipali ne prevenivano un indebito sfruttamento. Essenzialmente il monopolio
consisteva nell'imposizione di controlli, mentre le speculazioni sulle merci
(ad esempio: fare incetta sul mercato di un bene per averne il monopolio e
stabilirne i prezzi) erano proibite, e fu adottato il concetto di "giusto
prezzo".
Gli
aspetti religiosi della Gilda dei Mercanti sono molto simili a quelli della
Gilda Religiosa, sebbene siano contraddistinti da una minore enfasi. Tali tipi
di gilda si impegnarono nel mantenere il maggior numero possibile di
cappellani, compatibilmente con un ragionevole impegno economico, nell'aiutare
i membri poveri o malati, nel prestare denaro a membri in temporanea difficoltà
economica e nel mantenere il membro anziano «in una maniera che sia giusta
per le sue necessità».
La
crescita continua dell'industria e del commercio infoltì le schiere degli
artigiani nelle città e, con la sempre crescente specializzazione del lavoro,
uomini della stessa professione tendevano ad aggregarsi in gilde del loro
specifico mestiere. Queste gilde non avevano connessioni esplicite con le Gilde
dei Mercanti, sebbene fossero da esse dipendenti
e a esse sottoposte, almeno in un primo tempo.
Anche
se la scomparsa graduale ma definitiva della Gilda dei Mercanti terminò solo
alla fine del XIV secolo, la sua erede,
Di
solito
In un
primo tempo le Gilde di Mestiere erano istituzioni a scopo benefico: esse erano
fonte di entrate sia per
Le
Gilde dei Mercanti e quelle di Mestiere in Inghilterra giocarono un ruolo
importante nella produzione delle grandi rappresentazioni cicliche teatrali,
nell'organizzazione dei festival, degli eventi musicali, delle processioni e di
un certo numero di altre attività culturali. Nell'Europa meridionale e
particolarmente in alcune parti dell'Impero Ottomano (ad esempio: Grecia del
nord), le Gilde dei Mercanti e quelle di Mestiere erano attive nelle festività
religiose e nei movimenti politici rivoluzionari.
Ognuna
delle gilde citate era strutturata generalmente su tre livelli o titoli: Maestro,
Operaio qualificato e Apprendista.
All'inizio gli appartenenti ai tre livelli lavoravano fianco a fianco, essendo
lo status di ognuno riflesso nella ricchezza, abilità e reddito. Il poter
diventare Maestro non era affatto un obiettivo poco realistico per un
apprendista, il quale era sottoposto a un tirocinio che durava dai 4 ai 12
anni, alla fine dei quali, se dichiarato competente,
raggiungeva lo status di Operaio qualificato. Durante il tirocinio gli
apprendisti venivano ospitati e vestiti dal loro maestro come se fossero della
famiglia e il loro trattamento era regolato dalla gilda (i casi di maltrattamento
essendo puniti severamente).
Normalmente
la famiglia dell'apprendista pagava l'onorario del maestro e all'apprendista
era richiesto di condurre una vita sana e morale. Per prevenire lo sfruttamento
degli apprendisti come mano d'opera a basso costo, il loro numero per maestro
fu limitato. Questa misura evitò la perdita completa del potere di
contrattazione degli operai a giornata e assicurò anche che i maestri fossero
in grado di preparare soddisfacentemente i loro pupilli per il mestiere.